ARMANETTI, Dante
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ARMANETTI, Dante
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pontremoli
- Data di nascita
- 26/03/1887
- Luogo di morte
- Torino
- Data di morte
- 03/02/1958
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
- Qualifica
- Piazzista
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Pontremoli (MS) il 26 marzo 1887 da Angelo e Elisabetta Sordi, operaio e piazzista. Trasferitosi in giovane età a Torino si avvicina agli ideali anarchici. Nell’agosto del 1917 partecipa ai moti popolari contro la guerra, nel primo dopoguerra alle principali agitazioni operaie e all’occupazione delle fabbriche del settembre del 1920. Arrestato nel 1923, dopo la strage di di-cembre ad opera delle squadre fasciste di Brandimarte, nel 1926 è diffidato. All’inizio degli anni ’30 collabora assieme all’anarchico Michele Guasco al giornale clandestino di GL «Voci d’officina» (cfr. B. Allason, Memorie di una antifascista, Roma-Firenze-Milano, 1947, p. 109). Membro del gruppo torinese “Barriera di Milano”, composto principalmente da anarchici toscani, nel 1931 è arrestato (insieme a altri componenti del gruppo: Arduilio D’Angina, Muzio Tosi e Settimo Guerrieri) e condannato a due anni di confino per attività anarchica e diffusione di giornali antifascisti (Lipari, Ventotene). Liberato nel 1933 riesce ad espatriare clandestinamente nel 1936. Per questo motivo viene arrestata la sorella Maria Felicita (Alice, nata ad Ajaccio il 15 ottobre 1896, sarta, residente a Torino) e deferita al Tribunale speciale con l’imputazione di “aver concorso all’espatrio clandestino per motivi politici” del fratello. Il Tribunale ritiene che “trattandosi di agevolamento personale non [era] punibile in considerazione dei vincoli di parentela” (cfr. Dal Pont 2, vol. II, p. 880; TS Sentenze 1936, p. 311). Nel frattempo A. si reca in Spagna dove combatte nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb ad Almudévar e al Carrascal. Le autorità fasciste lo sospettano di organizzatore un attentato a Mussolini e lo iscrivono nell’elenco degli attentatori. Nel maggio 1937, trovandosi a Barcellona incaricato dal Comitato del fronte al “servizio posta e pacchi”, partecipa agli scontri tra anarchici e comunisti; arrestato dagli stalinisti, sconta un anno di carcere. Nel 1939 ripara in Francia ed è internato; liberato l’anno seguente si trasferisce a Bruxelles, dove nel 1941 è arrestato dai tedeschi “quale sospetto di attentati”. Tradotto in Italia, è processato dal Tribunale speciale (perché latitante all’epoca del processo per detenzione di materiale antifascista e attività a favore della “Spagna rossa” contro gli anarchici Michele Guasco, Luigi Dal Santo, Antonio Mairone e Mario De Pasquale – quest’ultimo una spia al soldo della Questura – e i giellisti Luigi Scala e Pier Leone Migliardi, avvenuto nel 1936). In questa occasione Armanetti stende un atto di sottomissione al fascismo ma viene ugualmente condannato a sette anni di reclusione. Liberato dopo l’8 settembre, ritorna a Torino dove partecipa alla Resistenza nella SAP delle Ferriere fiat, la VII BRT “Edoardo De Angeli”, al cui comando vi è l’anarchico Ilio Baroni. Partecipa co-me delegato della FCL Piemontese al Congresso Interregionale Comunista Libertario Alta Italia che si svolge a Milano il 23-25 luglio 1945. Redattore del giornale anarchico clandestino torinese «Era nuova», nel dopoguerra ne diventa di-rettore sino alla cessazione delle pubblicazioni, avvenuta nel 1948; successivamente assume la direzione collaborando insieme a Italo Garinei del periodico «Seme anarchico». Muore a Torino il 3 febbraio 1958. (T. Imperato).
Fonti
- FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica Sicurezza, cat K1a (Mov. An), 1930-31, b. 400, f. Torino; ivi, Confino politico, ad nomen; ivi, Tribunale Speciale, b. 565; ivi, Ministero di Grazia e Giustizia, Dir. Gen. Istituti Prevenzione e Pena, Detenuti Politici, f. per, b. 79; Un grave lutto a Torino: Dante Armanetti, «Seme Anarchico», mar.-apr. 1958; [Necrologio], «Umanità nova», 23 feb. 1958.
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica 1914-1945, Cesena, 1953, p. 78; A. Garosci, Storia dei fuorusciti, Bari 1953, p. 148; A. Dal Pont-S. Carolini, L’Italia al confino, Milano, 1983, ad nomen; Italia dissidente antifascista. Le ordinanze, le sentenze istruttorie e le sentenze in camera di Consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall’anno 1927 al 1943, a cura di A. Dal Pont e S. Carolini, 3 voll., Milano, 1980, p. 1130; Aula IV. Tutti i processi del Tribunale Speciale Fascista, a cura di A. Dal Pont, A. Leonetti, P. Maiello, L. Zocchi, Roma, 1961, p. 45; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova, 1963, p. 34; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1, tomo 1, Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia, Firenze, 1972, ad indicem; M. De Agostini, Gli anarchici torinesi in alcuni rapporti della polizia fascista, «L’Internazionale», ago. 1981; A. López (a cura di), La Colonna Italiana, Roma 1985, ad nomen; P. Bianconi, Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, Pistoia 1988, pp. 158-60; T. Imperato, Anarchici a Torino: Dario Cagno e Ilio Baroni, «Rivista storica dell’anarchismo», lug.-dic. 1995; Berneri 2, p. 317; AICVAS, ad nomen; F. Giulietti, I gruppi anarchici Barriera di Nizza e Barriera di Milano nella rete della polizia fascista. Torino 1930, «Rivista storica dell’anarchismo», lug.-dic. 1997.
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