ARIÈ, Adriano

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ARIÈ, Adriano

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
29/10/1876

Attività e/o professione

Qualifica
Macellaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 29 ottobre 1876 da Cesare e Maria Vaselli, macellaio. A. è descritto dalle segnalazioni della Prefettura di Roma, come uno “dei più pericolosi, audaci frequentatori della setta anarchia dal 1892”. Sospettato di essere l’autore dello scoppio di alcune bombe, sulla scia degli avvenimenti francesi e italiani del biennio 1893-94, il 12 aprile 1894 la polizia perquisisce la sua casa. Sorpreso insieme a Ettore Tagliaferro a produrre esplosivi viene arrestato e denunciato. Il 21 marzo 1895 è condannato dalla Corte di Assise di Roma a 15 mesi di reclusione e tre anni di vigilanza. In applicazione della L. 316 sui provvedimenti eccezionali di PS, facente parte delle tre leggi dirette alla repressione del movimento anarchico del 19 luglio 1894, viene fatta richiesta immediata di invio al domicilio coatto. Sicché A. è trasferito nell’isola di Favignana per la durata di tre anni. Ne esce il 4 maggio del 1896 per essere rinchiuso nel manicomio di Palermo e successivamente, in data 5 agosto, in quello di Roma. Essendo la sua salute migliorata, è consegnato, con compito di vigilarlo, al padre il 2 gennaio 1897. Nuovamente libero A. continua la frequentazione con gli ambienti anarchici anche se non prende parte attiva alle manifestazioni. Nel 1898 si reca in America. Dopo un breve rientro a Roma, nel gennaio 1901, munito di passaporto, s’imbarca da Genova per il Centro America. Di lui perdono notizie gli stessi compagni anarchici italiani che fanno pubblicare a S. Paolo del Brasile su «La Palestra sociale» del 24 febbraio 1901, un avviso di ricerca temendolo morto in un’epidemia. A., invece, è vivo e nel maggio del 1903 rientra a Roma, dove pur non dando luogo a particolari rilievi continua a essere vigilato. Il 1° agosto 1903 s’imbarca per il Venezuela, per poi trasferirsi in Costa Rica dove si dedica a lavori artistici e avvia una redditizia attività di pittore e decoratore. Da quel momento le notizie si fanno più rade e comunque non rilevanti. Sembrerebbe non professare più idee anarchiche e a partire dal 1926 si definisce repubblicano, in occasione di una sua pubblicazione edita a S. José di Costa Rica e messa all’indice in Italia, La malignitad de un ombre infatuato (così risulta il titolo nel cpc) viene indicato come un ex anarchico. S’ignorano data e luogo di morte. (I. Del Biondo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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