BRACCIALARGHE, Miro

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BRACCIALARGHE, Miro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
17/07/1881
Luogo di morte
Legnano
Data di morte
18/07/1943

Attività e/o professione

Qualifica
Barbiere

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 17 luglio 1881 da Giuseppe e Anna Lelli, barbiere. Entra in contatto giovanissimo con il mondo sovversivo di Ancona e a soli diciassette anni è già un anarchico pronto a “sacrificarsi per la causa rivoluzionaria”. Il 30 maggio 1898 è condannato a sei mesi di reclusione per aver partecipato alla distribuzione di manifesti anarchici. In carcere riceve dalla Commissione provinciale per l’assegnazione al domicilio coatto una pena di due anni da scontare presso Favignana. Scontata la pena, ritorna ad Ancona, ma tre anni più tardi è costretto a dieci mesi di detenzione con l’accusa di “incitamento all’odio di classe, violenza e resistenza agli agenti di pubblica sicurezza”. Nel 1908 si trasferisce a Milano, dopo tre anni passati a Firenze per assolvere agli obblighi di leva. Ritenuto pericoloso, viene sottoposto a vigilanza speciale. A Milano intraprende l’attività di barbiere in una bottega presa in affitto, successivamente divenuta luogo di incontro di anarchici milanesi. Tuttavia, insorgono problemi economici che obbligano B. a cessare l’attività in proprio. È assunto come commesso in una barbieria di Milano e dal 1911 riceve puntualmente da Ancona il giornale anarchico «Germinal», che lo fa sentire vicino alla sua città natale e ai suoi vecchi compagni. Riceve incarichi di propaganda che esplica attraverso l’affissione clandestina di manifesti. Perde di nuovo il lavoro e nel 1915 rischia il carcere perché si sospetta un suo coinvolgimento in un furto ai danni della Camera di commercio di Milano, ma anche questa volta non sussistono elementi sufficienti per la detenzione. Il 14 febbraio 1916 viene arrestato a Besano (va), con l’accusa di incitare alla diserzione i militari in partenza per il fronte. Sebbene non ci siano prove fondate contro di lui, per ragioni di sicurezza è internato a Orzana, in Sardegna, dove rimarrà per quattro mesi. Con il primo conflitto mondiale in corso, il 27 febbraio 1917 B. è assegnato al deposito del 26° rgt fanteria di Piacenza, ma il giorno dopo le autorità lo dichiarano disertore. Dieci mesi più tardi è arrestato a Milano e consegnato al Tribunale militare di Piacenza, il quale, dopo quattro mesi di processo, il 3 agosto 1918 lo assolve dall’imputazione. In seguito all’attentato al teatro Diana di Milano del 23 marzo 1921 B. è arrestato con l’accusa di associazione a delinquere insieme ad altri anarchici del capoluogo lombardo, ma dopo qualche giorno ritorna in libertà. Entra in una società di commercio alimentare come magazziniere. Il 29 maggio 1924 il Tribunale di Milano lo condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per truffa ai danni delle ferrovie. Muore a Legnano il 18 luglio 1943. (L. Febo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

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