BOTTO, Eugenio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BOTTO, Eugenio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pontestura
Data di nascita
26/12/1906

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pontestura Monferrato (AL) il 26 dicembre 1906 da Luigi e Angela Marisi, operaio. Trasferitosi a Torino all’inizio degli anni ’20 trova lavoro presso la Fiat in qualità di operaio meccanico. Durante gli anni della crisi economica, viene segnalato dalla Questura di Torino come “simpatizzante anarchico”, ma non sembra svolgere attività politica di rilievo. Nel febbraio 1934, subisce un primo arresto per aver consegnato a due suoi compagni di lotta alcuni opuscoli di GL. Deferito alla Commissione Provinciale per l’assegnazione al confino, nel marzo 1934 viene sottoposto ai vincoli dell’ammonizione ai sensi dell’art. 166 del tu delle leggi di PS. Nel gennaio 1935 inoltra istanza per la revoca del provvedimento di ammonizione, che viene accolta “in considerazione della buona condotta serbata”. Lungi dal configurarsi come una resipiscenza, l’atto di contrizione costituisce in realtà un espediente di cui B. si serve per potersi meglio addentrare nel labirinto cospirativo anarchico. Nei mesi successivi, infatti, inizia a occuparsi della raccolta di fondi provittime politiche e del favoreggiamento di espatri clandestini. Dopo lo scoppio della Guerra Civile spagnola, aderisce inoltre a un gruppo anarchico di recente costituzione che sta predisponendo una serie di iniziative propagandistiche nelle fabbriche di Torino e provincia al fine di “suscitare e tenere vivo tra le masse” il malcontento per l’immiserimento costante delle condizioni di vita. Tratto in arresto nel dicembre 1937, viene deferito alla locale Commissione Provinciale che, nel giugno 1938, lo assegna al confino, per la durata di tre anni, per “attività sovversiva” e “propaganda antifascista”. Nella primavera del 1940, un atto di clemenza gli commuta il restante periodo di detenzione confinaria in ammonizione. Tradotto a Torino con foglio di via obbligatorio, nella primavera del 1942 si sposta a Genova dove resta sottoposto a provvedimento di vigilanza di polizia sino al crollo della dittatura fascista. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Giulietti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza, 1938, b. 23.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

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