BOSCHI, Iole
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BOSCHI, Iole
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Montelabbate
- Data di nascita
- 06/12/1884
Attività e/o professione
- Qualifica
- Sarta
- Qualifica
- Esercente di osteria
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Montelabbate (PU) il 6 dicembre 1884 da Giovanni e Rosa Giuliani, sarta, esercente di osteria. Anarchica, sottoscrive, nel 1907, una piccola somma in favore del giornale «Il Grido della folla» di Milano, allarmando le autorità centrali. Il 26 luglio 1907 la Prefettura di Pesaro e Urbino comunica, però, al Ministero dell’Interno che B. “politicamente professa principi anarchici, ma non è pericolosa”, e il 30 luglio 1907 il Ministero ordina al prefetto di disporre “una conveniente vigilanza” su di lei e di “provvedere, nel caso divenisse elemento pericoloso, alla compilazione e trasmissione a questo Ministero della di lei scheda biografica”. Moglie di Romolo Persini, un anarchico condannato per diserzione durante la “grande guerra”, e madre di tre bambine, una delle quali si chiama Atea, B. emigra in Francia nel 1923 e si stabilisce a Nanterre, dove il marito fa il muratore. Nel 1929 B. versa un piccolo contributo a un giornale anarchico di lingua italiana, che ne rende conto nel numero, che esalta il gesto di Angiolino Bartolommei, l’anarchico scarlinese, che ha ucciso il prete Caravadossi. Qualche giorno dopo B. fa pervenire a Ginevra, insieme al marito e alle figlie Anita e Atea, un’oblazione “pro lotta contro il regime fascista”, poi, nell’estate del 1931, si reca in Italia a far visita al fratello Massimo e nell’autunno seguente una sua foto viene riprodotta dalla Scuola superiore di polizia per scopi segnaletici. Iscritta, due anni dopo, nella “Rubrica di frontiera” per le misure di perquisizione e segnalazione, nel 1934 B. gestisce a Nanterre un’osteria, che è frequentata soprattutto da elementi antifascisti, nel 1937 manifesta apertamente idee sovversive e nel 1939 continua a essere inclusa nella “Rubrica di frontiera”. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Ciao Pointer, C. Gregori)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 183