BORSETTI, Andrea

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BORSETTI, Andrea

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ferrara
Data di nascita
30/11/1876

Attività e/o professione

Qualifica
Verniciatore
Qualifica
Avventizio ferroviario

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Ferrara il 30 novembre 1876 da Teresa Borsetti e padre ignoto, verniciatore e avventizio ferroviario. Proveniente dal PSI, aderisce al movimento anarchico e nel 1898 è tra i firmatari del manifesto pubblicato da «L’Agitazione» di Ancona contro il processo a Malatesta e ad altri anarchici anconetani. Nel 1901 è considerato uno dei militanti più influenti nell’area ferrarese: mantiene rapporti epistolari con altri militanti in Italia e all’estero, e risulta abbonato a «La Questione sociale» di Paterson e a «L’Agitazione» di Buenos Aires. Impegnato nel movimento sindacale – proprio sul finire del secolo nel ferrarese si hanno numerosi scioperi agrari – fa parte della Commissione esecutiva provvisoria della CdL di Ferrara, fondata nel 1901 unitamente alla Federazione provinciale delle leghe di miglioramento. Proprio in questo periodo la Prefettura scrive che B. “fa attiva propaganda tra gli operai con qualche profitto”. È tra gli organizzatori delle proteste nella città estense contro l’eccidio avvenuto il 27 giugno 1901 a Berra Ferrarese, durante il quale un reparto dell’esercito apre il fuoco contro i dimostranti uccidendone tre e ferendone una cinquantina. In quegli anni è pure tra i promotori di tutte le iniziative anarchiche a Ferrara. Nel maggio 1902 è condannato a quattro mesi e 15 giorni di reclusione per un articolo pubblicato sul giornale «Il Ribelle» (del settimanale ferrarese, che si presenta come “Organo della Federazione Anarchica Romagnola”, vengono pubblicati nove numeri). Nel 1903 si trasferisce per lavoro a Paderno d’Adda, dove è in costruzione un ponte in ferro. Anche nei mesi successivi si sposta varie volte in altre località del Centro e del Nord Italia trovando occupazione in cantieri ferroviari. Nel 1905 si reca a Milano. Torna a Ferrara, collabora a «L’Aurora» di Ravenna e partecipa a un convegno anarchico a Massafiscaglia. Il 18 settembre 1906 parte per Buenos Aires con il piroscafo Città di Genova. In Argentina prosegue la sua attività politica. Le notizie sono scarne, ma comunque nel luglio 1924 è segnalato sempre a Buenos Aires, dove “esplicherebbe propaganda sovversiva, essendo anche in corrispondenza con giornali italiani di propaganda estremista. È ritenuto tuttora pericoloso per l’ordine pubblico”. Negli anni successivi anche la polizia perde le sue tracce e nel 1929 non riesce a individuare il suo recapito. Nel 1933 il console di La Plata comunica che B. è ancora in Argentina, “persistendo nelle sue idee sovversive”, pur non prendendo più parte a manifestazioni politiche. Nel 1940 viene depennato dall’elenco dei sovversivi schedati. Da allora non si hanno più sue notizie, e s’ignorano data e luogo di morte. (C. Silingardi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città