BORGHESANI, Ettore

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BORGHESANI, Ettore

Date di esistenza

Luogo di nascita
Mantova
Data di nascita
25/06/1892
Luogo di morte
Genova
Data di morte
22/02/1957

Attività e/o professione

Qualifica
Falegname

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Mantova il 25 giugno 1892 da Carlo ed Evelina Cerchiari, falegname. Frequenta solo le prime classi elementari. Inizia giovane a frequentare gli ambienti anarchici e sovversivi della città, dove tra l’altro, si lega d’amicizia con Giuseppe Mariani. Fa propaganda anarchica tra gli operai e riporta una prima condanna nel 1914 durante uno sciopero a cinque mesi di reclusione e a una multa, per “oltraggio e violenza agli agenti di forza pubblica”. Chiamato alle armi partecipa alla Grande Guerra. Al ritorno a Mantova riprende la sua attività di agitazione e di propaganda che culmina il 3 e 4 dicembre 1919, con la partecipazione alle “giornate rosse di Mantova” dove B. “prese parte attiva ai disordini, incitando la folla alla rivoluzione”. Viene per questo arrestato e denunciato all’autorità giudiziaria; in seguito ottiene la libertà provvisoria. Schedato nel 1920 come anarchico pericoloso, B. viene arrestato il 19 aprile 1921 perché sospetto di associazione a delinquere e tradotto a Milano. Rimesso in libertà il 18 giugno dello stesso anno ritorna a Mantova dove è sottoposto a stretta vigilanza. Convive con Emma Merli che gli dà quattro figli, tra cui Carlo (Mantova 10 nov. 1921, Genova 3 dic. 1981). Nel 1926 B. si trasferisce con la famiglia a Genova e si impiega in porto come falegname in lavori saltuari. Ritenuto “pericoloso all’ordine nazionale dello Stato” B. viene, il 27 ottobre 1928, fermato per misure di polizia politica in occasione del vi anniversario della marcia su Roma e del decennale della Vittoria. Nel gennaio del 1929 B. viene diffidato e sottoposto all’obbligo di carta d’identità; alla fine del 1930 è nuovamente fermato per motivi precauzionali e lo stesso si ripete nel settembre del 1931 e nel novembre del 1932. Nel 1933, nell’ambito delle ricerche di Vincenzo Capuana, B. è segnalato dalla Prefettura di Genova al Ministero dell’Interno come uno dei 21 anarchici genovesi irriducibili ancora in grado di svolgere “attività anarchica”. Negli anni successivi è costantemente vigilato e l’8 maggio 1938, in occasione della visita a Genova di Mussolini è ancora una volta fermato per misure precauzionali di polizia. Alla caduta del fascismo B. riprende i contatti, nell’attività cospirativa, con gli altri compagni del Genovesato. Il figlio Carlo è partigiano, dall’aprile del 1944, nella brt sap Lattanzi, formazione mista nella quale sono presenti altri anarchici come Virgilio Mazzoni che ne è vice commissario e Bruno Rigo del CLN dell’Ansaldo Allestimento Navi, comandante di un distaccamento. Nel dopoguerra B. entra a far parte della fcl Ligure e poi nella fal, ed è tra i primi a battersi per la liberazione di Giuseppe Mariani, condannato all’ergastolo per i fatti del teatro Diana e ancora in carcere. Negli anni successivi B. continua instancabilmente la sua attività di militante nel Gruppo Anarchico “G. Lucetti” di Genova-Centro. Muore a Genova il 22 febbraio 1957. (G. Barroero)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Verbali FCLL; V. Mazzoni, La riscossa del sestiere Lattanzi, Istituto Storico della Resistenza in Liguria, FB b. 4; Istituto Storico della Resistenza in Liguria, fondo CLN; A. Chessa, Lutti nostri, «Umanità nova», 3 mar. 1957; G. Mariani, Ettore Borghesani, ivi 10 mar. 1957.
 
Bibliografia: G. Mariani, Memorie di un ex-terrorista, Torino 1953.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città