BORGHESANI, Domenico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BORGHESANI, Domenico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roncoferraro
Data di nascita
22/02/1858
Luogo di morte
Mantova
Data di morte
09/06/1929

Attività e/o professione

Qualifica
Muratore
Qualifica
Falegname

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roncoferraro (MN) il 22 febbraio 1858 da Domenico e Rosa Santi, muratore, poi falegname. Attivo negli anni Ottanta, è membro del Consolato operaio e presidente dell’associazione mantovana dei manovali muratori, considerata tra le “più o meno terribili per tendenze sovversive”, e in questa veste partecipa al congresso di fondazione della Federazione nazionale dei muratori (Genova, 15 ago. 1886). In occasione del v congresso della Confederazione operaia lombarda (Brescia, 4-5 gen. 1885), viene eletto a far parte della Commissione direttiva (di sette componenti) e, con Croce, Pagani e De Nardelli, costituisce la maggioranza operaista contrapposta alla tendenza democratico-riformista. Quando nel dicembre si tiene a Mantova (6-7) il vi congresso della Confederazione operaia lombarda (ii del Partito operaio italiano), B., che è membro del sottocomitato del POI, è l’esponente più influente della commissione ordinatrice, presiede una sessione e partecipa ai lavori, al fianco di Lazzari, Croce, Brando, Kerbs, ecc., proponendo “la riorganizzazione delle società dei contadini per sezioni e dice[ndo] che gli scioperi sono il miglior mezzo per migliorare le condizioni dei lavoratori dei campi” («La Favilla», 10 dic. 1885). Dopo lo scioglimento del POI nel luglio 1886 B. promuove la riorganizzazione del partito e si scontra con l’operato di Sartori, che, scarcerato dopo il processo veneziano per La Boje, stava ricostituendo la propria organizzazione. Con la spaccatura, nell’87, in seno al socialismo mantovano tra “evoluzionisti” e “rivoluzionari”, B. dà vita, insieme con Fabio e Ciro Baraldi, ad un Circolo anarchico comunista, diventato poi Circolo socialista operaio, il cui obiettivo è, secondo il Prefetto di Mantova, quello di preparare i contadini “ad una generale e sanguinosa sollevazione contro i possidenti” e la cui espressione sarà, per soli tre numeri nell’88, «L’Amico del popolo». Più volte processato per piccoli reati, ma quasi sempre assolto o amnistiato, nel 1894 B. viene denunciato alla Commissione provinciale per il domicilio coatto e nel 1895 condannato in contumacia (infatti nel frattempo era riparato a Lugano da dove viene espulso con P. Gori agli inizi del 1895, insieme con Edoardo Milano, Giovanni Baracchi, Luigi Redaelli, Riccardo ed Ettore Bonometti, Giovanni Domanico e altri) a tre anni. Costituitosi nel febbraio 1896, il 1° marzo B. “vien messo in traduzione per Tremiti”, ma in seguito ai tragici avvenimenti che provocano la morte di Argante Salucci, viene trasferito dopo poco tempo a Ventotene. Nel maggio seguente, tuttavia, è prosciolto condizionalmente per motivi di salute dal coatto e “vincolato alla speciale vigilanza” fino alla fine del 1896. Sempre attento ai problemi dell’organizzazione operaia, agli inizi del 1900 si fa promotore della costituzione della Federazione provinciale delle leghe dei muratori e poco dopo di quella della CdL, nel cui Consiglio direttivo viene eletto. Negli anni successivi il suo impegno si attenua. Con lo scoppio del conflitto europeo, B. riprende a frequentare gli anarchici “per spiegare [...] azione contraria alla guerra in senso rivoluzionario”. Nel dopoguerra è sempre considerato pericoloso, soprattutto come “istigatore dell’elemento giovanile”. Solo nel 1927, ricoverato presso l’ospizio di mendicità e malandato in salute, cessa di essere un pericolo. Muore a Mantova il 9 giugno 1929. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio dello Stato, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: O. Gnocchi Viani, Il Partito Operaio Italiano, 1882-1885, Milano 1885; A. Angiolini, Cinquant’anni di socialismo in Italia, Firenze 1903; F. Anzi, Il Partito Operaio Italiano, Milano 1933; G. Manacorda, Il movimento operaio italiano attraverso i suoi congressi, Roma 1963; R. Salvadori, La Repubblica socialista mantovana da Belfiore al fascismo, Milano 1966; L. Briguglio, Il Partito operaio italiano e gli anarchici, Roma 1969; M. T. Arru, Origini e primi sviluppi dell’organizzazione di classe dei muratori milanesi, «Classe», v, 1972; D. Perli, I Congressi del Partito Operaio Italiano, Padova 1972; A. Nascimbene, Il movimento operaio lombardo tra spontaneità e organizzazione (1860-1890), Milano 1976; M.G. Meriggi, Il Partito Operaio Italiano. Attività rivendicativa formazione e cultura dei militanti in Lombardia (1880-1890), Milano 1985; Storia del socialismo italiano, vol. 2 Torino, 1998, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città