BONDI, Temistocle

Tipologia Persona
Giulio e Marabin (pseudonimo)

Intestazione di autorità

Intestazione
BONDI, Temistocle

Date di esistenza

Luogo di nascita
Santa Maria in Villafranca
Data di nascita
03/02/1864
Luogo di morte
Forlì
Data di morte
13/07/1934

Attività e/o professione

Qualifica
Oste

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Santa Maria in Villafranca, una frazione di Forlì, il 3 febbraio 1864 da Angelo e Beatrice Reggiani. Aiuta il padre nell’osteria che egli gestisce. Detto “Giulio e Marabin”. Sposato con Angela Mazzetti, aderisce in gioventù al socialismo anarchico. In una “Relazione statistica sugli anarchici della città di Forlì” del 1889 la polizia lo definisce “giovane ardito e attaccabrighe: uno dei più audaci e pericolosi della Federazione alla quale appartiene da pochi anni. Convive col padre che ha osteria e stallatico, ma lungi dal dargli valido aiuto è solito fare delle sottrazioni a di lui danno, tantoché è tollerato a malincuore. Fu processato per reati di stampa (non luogo a procedere con sentenza 16 aprile 1887 del tribunale di Bologna). Ha poca istruzione, ma gode una certa influenza nel suo partito pel suo carattere”. Nel gennaio 1890 risulta tra i membri più influenti del circolo socialista anarchico “Sempre Avanti” di Forlì, insieme a un gruppo di nuovi elementi che in quell’anno fanno la loro comparsa sulla scena forlivese, nel momento in cui tutti gli elementi fino ad allora considerati più influenti scompaiono dalla ribalta politica locale, dando luogo a un completo ricambio generazionale. Partecipa con Germanico Piselli al Congresso di Capolago del gennaio 1891; continua la sua attività, ai limiti della legalità, almeno sino al 1895, partecipando a congressi, incontri, riunioni, sempre accompagnato da una fama non proprio positiva: si diceva girasse con un bastone animato, e che intendesse spesso risolvere le questioni con la fabbricazione di bombe. Nel 1894 viene assegnato al domicilio coatto in conseguenza delle leggi eccezionali decretate in tutta Italia dal governo Crispi. Nel 1900 una nota della PS lo definisce “non più attualmente pericoloso”. Le note del CPC lo dichiarono passato al PSI intorno al 1900, ma sempre con l’annotazione che oramai, sebbene si professi socialista, di fatto si occupi solo dei propri affari. Nel 1910 apre una locanda in Borgo Mazzini, e viene addirittura definito “onesto e laborioso”, sebbene prenda parte a tutte le manifestazioni socialiste. Nel 1913 viene denunciato per minacce e porto abusivo di rivoltella; negli anni Venti gestisce un negozio di terraglie, e nel 1926 è condannato per lenocinio. Nel 1929 si dice che manifesta simpatie per il Regime e, anche in virtù dell’età avanzata, l’anno successivo viene radiato dallo schedario dei sovversivi. Muore a Forlì il 13 luglio 1934. (M. Gavelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Forlì-Cesena, Gabinetto di Prefettura, 1870-1900; Museo Civico del 1° e 2° Risorgimento – Bologna, Archivio, Fondi tematici, Gollini 1967, b. 3.

Bibliografia: N. Galassi, Vita di Andrea Costa, Milano 1989; Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario. Dizionario biobibliografico (1897-1987), 2 voll. a cura di L. Bedeschi, D. Mengozzi, Urbino 1996, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

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