BOCCATO, Domenico
Tipologia Persona
- Pelo (pseudonimo)
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BOCCATO, Domenico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Adria
- Data di nascita
- 24/06/1880
Attività e/o professione
- Qualifica
- Cameriere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Adria (RO) il 24 giugno 1880, da Luigi e Arcangela Cavallini, detto “Pelo”. In un cenno biografico stilato dalla Prefettura di Rovigo, relativo agli anni fino al 1925, si legge: “Lavora saltuariamente come cameriere. Frequenta la compagnia degli affiliati al Partito Socialista al quale egli stesso appartiene. Precedentemente era in relazione con il partito anarchico di Roma e in una perquisizione alla sede del giornale «L’Agitazione», in quella città, viene rinvenuto un opuscolo di Ettore Sottovia intitolato Anarchismo e socialismo, a lui diretto”. Il 13 novembre 1902 si fa promotore della conferenza tenuta in Adria da P. Gori. Collabora al periodico milanese «Il Grido della folla», per il quale scrive l’articolo Ai nostri denigratori, che viene pubblicato sul numero del 28 maggio 1904, poi sequestrato. Viene per questo incriminato e condannato dal Tribunale di Milano a quattro mesi e 15 giorni di carcere e a una multa per reato a mezzo stampa. Dopo il servizio di leva, si sposta prima a Milano e quindi a Genova, in cerca di lavoro. Da qui viene rimpatriato, nel gennaio 1907, con foglio di via obbligatorio. Arrestato nel luglio dello stesso anno per associazione a delinquere contro la proprietà e per sottrazione di corrispondenza telegrafica di stato, sconta due anni e un mese di reclusione. Lavora come facchino e anche dopo l’avvento del fascismo continua a professare idee anarchiche. Il 10 settembre 1924 ha un violento scontro con alcuni fascisti in seguito al quale si allontana da Adria, ritornandovi solo più tardi. Nel giugno 1925 si allontana nuovamente: viene rintracciato a Belluno insieme alla moglie e a una bambina; nella città veneta gestisce un negozio di alimentari. Meno di un anno dopo il sottoprefetto di Adria segnala come abbia chiuso il negozio, perché passivo, e insieme a un socio gestisca l’affitto dell’albergo Vigna d’oro, sito in frazione Caverzano. Nel corso del 1927 si trasferisce con la famiglia a Padova e poi a Piove di Sacco dove prende in affitto, per la durata di un anno, il cinema Politeama. Nel dicembre del 1928 torna a stabilirsi nella città d’origine, dalla quale è costretto quasi subito ad allontanarsi perché soggetto a intimidazioni e ritorsioni da parte dei fascisti locali. Si sposta nuovamente a Piove di Sacco, dove esercita un commercio di vini all’ingrosso. Nell’agosto del 1930 emigra con regolare passaporto in Belgio, passando poi ad Aix-les-Bains, in Francia, dove lavora come decoratore all’impresa Giraud. Viene iscritto nella “Rubrica di Frontiera” con la dicitura: fermare. Nel giugno del 1933, insieme ad altri, compare davanti al Tribunale di Aix-les-Bains per una rissa, durante la quale rimane ferito da un colpo di arma da taglio. Viene accusato di aggressione ai danni di un compagno, un tempo comunista e ora ritenuto una spia fascista. A partire dalla metà anni Trenta sembra avvicinarsi alle posizioni del PSI (per il quale svolge la funzione di corrispondente dell’«Avanti!») e della concentrazione antifascista. Nel settembre del 1936 notizie fiduciarie lo segnalano come emissario per la zona di Chambery di GL. Le carte di polizia ne perdono definitivamente le tracce dopo il 1938, data in cui acquisisce la cittadinanza francese. S’ignorano data e luogo di morte. (V. Zaghi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Rovigo, Questura, Casellario politico, b.18, ad nomen.
Bibliografia: G. Sparapan, Adria partigiana. Dal Comitato di Liberazione Nazionale alla “Banda Boccato”, Rovigo 1986, p. 17; V. Zaghi, L’eroica viltà. Socialismo e fascismo nelle campagne del Polesine 1919-1926, Milano 1989, pp.77, 83, 197; Id., Povera it’alia infama. Lettere di fuoriusciti polesani (1923-1942), Rovigo 1991, pp. 91 sgg.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181