BOATTINI, Ugo

Tipologia Persona
Lo Scamiciato (pseudonimo)

Intestazione di autorità

Intestazione
BOATTINI, Ugo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Meldola
Data di nascita
02/02/1856
Luogo di morte
Meldola
Data di morte
05/05/1938

Attività e/o professione

Qualifica
Calzolaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Meldola (FC) il 2 febbraio 1856 da Antonio e Maria Amaducci, calzolaio. Detto “Lo Scamiciato”. Di origini piccolo-borghesi, negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza vive con la famiglia in diverse città dell’Italia settentrionale al seguito del padre, magazziniere delle privative soggetto a frequenti trasferimenti. Conosce in gioventù le teorie bakuniniane e vi aderisce, ben presto imitato dal fratello minore Vittorio. Ritornato a Meldola, inizia un’intensa attività a favore dell’Internazionale, fino a diventare uno dei membri più influenti della sezione locale. Tra i molti giovani che gravitano attorno a lui c’è anche Alessandro Mussolini, all’epoca residente a Meldola per apprendere il mestiere del fabbro ferraio, che gli diventa amico. Di fronte alla svolta di Andrea Costa, B. assume un atteggiamento possibilista, accettando la tattica del psrr ma solo quale passaggio per il raggiungimento finale dell’anarchia. Nel 1889 si presenta anche candidato alle elezioni amministrative a Meldola, in una lista comune dei partiti popolari che però in quell’occasione subiscono una dura sconfitta. Negli anni successivi la sua attività sembra orientarsi principalmente nell’attività di propaganda, nella redazione e nella collaborazione a giornali anarchici, in particolare «La Rivendicazione» di Forlì (1889-1891), diretta da Germanico Piselli. Nel 1892 è redattore-responsabile di due numeri di saggio, «Cronaca Meldolese» (non reperito) e «La Frusta», che però non hanno seguito. Molto spazio viene dedicato a fatti di cronaca meldolese, che diventano occasione per sviluppare i temi dell’anticlericalismo (caratteristica costante degli articoli di B., spiegabile anche per il fatto che a Meldola i clericali erano particolarmente forti e influenti) e dell’astensionismo elettorale. Collabora con corrispondenze firmate “Interim” al giornale repubblicano forlivese «La Romagna». Scrive inoltre per il numero unico «Il Malfattore» (Forlì, 29-30 lug. 1892), subito colpito da sequestro. Subisce diverse condanne per la sua attività pubblicistica e dopo l’introduzione delle leggi speciali del 1894 è anche assegnato a domicilio coatto, prima a Ustica e poi a Pantelleria. Rilasciato in libertà condizionale nel 1896, ritorna a Meldola. Nella primavera 1898 firma la protesta per il processo di Ancona a carico di Malatesta e compagni per “associazione di malfattori”, pubblicata in un supplemento de «L’Agitazione». Per sfuggire alla repressione governativa manifesta l’intenzione di emigrare in America, progetto poi lasciato cadere. Nel 1904 fonda, con Attilio Ravaioli e Filippo Cangini, il Gruppo anarchico di Meldola. Il 1° maggio 1906 esce il numero unico «Il Popolo Meldolese», a cui B. collabora come gerente e probabilmente come redattore. Dal 1907 al 1910 collabora ai settimanali repubblicani di Faenza «Il Popolo» e «Il Lamone», con corrispondenze contro l’amministrazione comunale di Meldola e soprattutto contro il parroco della Chiesa di San Francesco. Collabora anche a «Il Libertario» di La Spezia (1910-12) e a «Germinal» di Ancona (1911), utilizzando talvolta lo pseudonimo “Martello”. Dopo la Prima Guerra mondiale, ormai anziano e sofferente di cuore, riduce progressivamente la partecipazione alla vita politica attiva, continuando peraltro a seguire l’attività del movimento anarchico attraverso i giornali a cui è abbonato. Durante il ventennio fascista, secondo alcune fonti, manifesta simpatie per il regime. Sicuramente fascisti saranno il fratello Vittorio – già interventista – e il nipote Dante (nel 1926 segretario provinciale del PNF a Milano). Muore a Meldola il 5 maggio 1938. A dimostrazione dell’influenza da lui esercitata nel movimento libertario locale, nella seconda metà degli anni Quaranta a Meldola opererà un Gruppo anarchico “Ugo Boattini”. (G. Landi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: A. Mambelli, Il giornalismo in Romagna. Appendice, Forlì 1968; Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario. Dizionario biobibliografico (1897-1987), 2 voll. a cura di L. Bedeschi, D. Mengozzi, Urbino 1996, ad nomen.

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