BISAGLIA, Giovanni Battista

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BISAGLIA, Giovanni Battista

Date di esistenza

Luogo di nascita
Anguillara Veneta
Data di nascita
10/11/1862
Luogo di morte
Porto Azzurro
Data di morte
14/01/1918

Attività e/o professione

Qualifica
Scrivano avventizio
Qualifica
Giostraio
Qualifica
Merciaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce ad Anguillara Veneta (PD) il 10 novembre 1862 da Giuseppe e Chiara Valerio, scrivano avventizio, giostraio, merciaio. Descritto come “rozzo e violento”, frequenta le scuole fino alla 2ª tecnica. Colleziona ripetute condanne per “reati contro la proprietà” e nel 1882 viene ammonito per vagabondaggio. Inviato nel 1894 come coatto comune dapprima a Ustica, poi a Pantelleria, Lampedusa e Lipari, diventa anarchico: “ispirato dai sublimi sentimenti e dalle indiscutibili verità esposte dall’ideale anarchico ho saputo elevarmi dal fango in cui m’aveva ingolfato il vizio, opera d’una società corrotta” (Dal domicilio coatto, «L’Agitazione», 1897). È tra i firmatari del manifesto di solidarietà con Malatesta e compagni Al popolo italiano! (suppl. de «L’Agitazione», 31 mar. 1898). Ritornato a Verona, viene arrestato con Amedeo Bragantini alla fine di aprile 1898 per infrazione alla vigilanza speciale e trovato in possesso di giornali e opuscoli anarchici. Arrestato ancora nell’agosto successivo, gli viene sequestrata la bozza di una lettera “che intendeva dirigere ai compagni prima di partire per l’estero […], nella quale inneggiava al vicino trionfo dell’anarchia”. Poiché gli vengono diagnosticate “frenosi malinconica e fitofobia [recte fotofobia] completa”, si aprono per lui le porte del manicomio giudiziario di Reggio Emilia, dove rimane rinchiuso dal dicembre 1898 al giugno 1903. Una volta dimesso, lavora presso un bersaglio meccanico, poi come merciaio, inizialmente ambulante e in seguito con un negozio proprio. Nel novembre 1910 viene arrestato, ma questa volta per l’omicidio di Elisa Marani, con cui “aveva […] rapporti e interessi”. Condannato all’ergastolo, muore nel penitenziario di Porto Longone il 14 gennaio 1918. (A. Dilemmi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

città