BICCHIERAI, Amleto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BICCHIERAI, Amleto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
05/11/1876

Attività e/o professione

Qualifica
Friggitore di pesce

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 5 novembre 1876 da Alessandro e Assunta Melosi, friggitore di pesce. Anarchico, viene condannato nel 1898 a tre mesi e 22 giorni di carcere per istigazione a delinquere e nel 1908 si vede infliggere sette mesi e mezzo di reclusione per incitamento all’odio di classe. Iscritto, al principio del 1917, alla Società di cremazione, ben conosciuta per l’orientamento sovversivo, e membro del direttivo dell’Associazione razionalista livornese, frequenta, durante il Biennio rosso, gli anarchici Pio Coli, Giovanni Sarti e Ottorino Rocchi, svolge un’intensa propaganda tra gli scaricatori di porto e sostiene la stampa libertaria, e in special modo il giornale «Fede!» di Roma. Nel 1924 si abbona alla rivista «Pensiero e volontà» di Roma e il 17 ottobre 1925 viene schedato dalla Prefettura labronica, che ne segnala la pessima fama politica e lo descrive come persona di carattere calmo, che si comporta bene in famiglia; indifferente verso le autorità, – continua il “cenno biografico” – ha promosso, prima della marcia su Roma, molte manifestazioni anarchiche a Livorno. Alla fine del 1926 B. viene proposto per l’assegnazione al confino, ma il 5 febbraio 1927 la Commissione provinciale si limita ad ammonirlo. Il 27 dicembre 1927 B. viene prosciolto dalla misura di polizia e il 30 luglio 1929 è fermato dalla forza pubblica, alla vigilia della giornata mondiale contro la guerra, proclamata dall’Internazionale comunista. Sorvegliato per i rapporti che intrattiene con i compagni di idee, viene incluso, nel 1930, fra gli oppositori da arrestare in determinate circostanze. Nella primavera del 1931 subisce una perquisizione domiciliare, che si risolve negativamente, e nel 1933 viene cancellato dalla terza categoria dei sovversivi. La vigilanza, per altro, non si allenta e B. viene controllato fino alla caduta del fascismo. Nel dopoguerra riprende il suo posto nel movimento libertario. S’ignorano data e luogo di morte. (R. Bugiani – G. Piermaria – A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, s. 13a, b. 7, f. 19, Prefettura di Livorno, Persone da arrestare in determinate circostanze; Elenco n. 3.

Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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