BIANCONI, Marcello

Tipologia Persona
Marcello Bianconi
Marcello Bianconi

Intestazione di autorità

Intestazione
BIANCONI, Marcello

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bologna
Data di nascita
30/12/1898
Luogo di morte
Genova
Data di morte
13/09/1959

Attività e/o professione

Qualifica
Meccanico

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Bologna il 30 dicembre 1898 da Alfonso e Aldina Argia, meccanico. Nel marzo del 1900 la famiglia si trasferisce a Pontedecimo (GE), dove B., frequentate le classi elementari lascia la scuola e va a lavorare in fabbrica. Attivo fin da giovane negli ambienti sovversivi, viene segnalato come “comunista”. Il 2 maggio del 1922 viene condannato a 18 mesi di carcere del tribunale militare di Venezia per reati (insubordinazione, minacce e vie di fatto contro superiori) commessi durante il servizio di leva. Aggredito più volte dai fascisti, alla fine del 1924, è costretto ad espatriare clandestinamente in Francia. Bianconi si stabilisce a Villeurbane (Lione) dove entra in contatto con i militanti gruppo anarchico lionese “Sacco e Vanzetti” distinguendosi, secondo i rapporti di polizia, “fra i più violenti nell’azione e i più attivi nella propaganda”.

Viene iscritto in “Rubrica di frontiera”. Nel dicembre del 1925 Bianconi sposa Pierina Coda, nel 1927 nasce il figlio Enzo (Villeurbane 28 gen. 1927-Genova 6 gen. 1999). Durante tutta la sua permanenza in Francia Bianconi è in stretti rapporti con altri compagni fuorusciti e svolge propaganda anarchica nell’ambiente dell’emigrazione antifascista. Espulso dal paese in conseguenza di questa sua attività, è arrestato il 4 novembre del 1931 perché contravventore all’obbligo. Liberato dal carcere Bianconi si trasferisce in Belgio, prima a Bruxelles e poi a Liegi, dove continua instancabile la sua attività di propagandista in collegamento con l’ambiente dell’emigrazione anarchica. In seguito ritorna per un certo periodo a Lione, dove dimora presso l’anarchico torinese Eugenio Nastini, ma nel 1934 è di nuovo in Belgio, dove viene segnalato come attivo diffusore del «Il Risveglio anarchico». Nel 1935 è nuovamente in Francia e partecipa al Convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa insieme ai più prestigiosi esponenti del movimento in esilio (Berneri, Gilioli, Mantovani, Mastrodicasa, ecc.).

Nel dicembre del 1936, Bianconi accorre in Spagna e combatte, dapprima nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb, in seguito nella divisione “Garibaldi”; viene ferito in combattimento ad Almudévar. Dopo i fatti del luglio ’37, Bianconi, disgustato dalla repressione stalinista, ritorna in Belgio e si stabilisce nuovamente a Bruxelles, dove, tuttavia, si prodiga nella solidarietà a favore dei combattenti antifranchisti. L’8 luglio 1938 Bianconi è arrestato per possesso di armi e incarcerato per tre mesi. Allo scadere della pena è espulso dal paese e se ne perdono le tracce, c’è solo una segnalazione del Ministero degli Esteri che lo indica come imbarcatosi ad Anversa per il Messico. Nel settembre del 1939 è chiesta conferma della sua iscrizione in «Rubrica di frontiera» per il provvedimento di arresto. Nell’ottobre di quello stesso anno, Bianconi è nuovamente in Belgio e fa richiesta al consolato italiano di visto per il rientro in Italia, via Germania. Nel marzo del 1940, Bianconi parte dal Belgio e si trasferisce in Germania, dapprima a Colonia e in seguito a Francoforte. Il 21 marzo del 1942 è arrestato dalla polizia tedesca ed espulso dal paese, il 1° giugno 1942 è consegnato alla polizia italiana, arrestato, è assegnato a quattro anni di confino a Ventotene. Alla caduta del fascismo viene internato insieme a molti altri anarchici nel campo di Renicci d’Anghiari (Ar). Qui si distingue nella lotta degli internati per ottenere la liberazione.

Ritornato a Genova alla fine del 1943, Bianconi si collega con gli altri compagni nella lotta partigiana ed entra nel CLN di Pontedecimo come rappresentante comunista-libertario. Ricercato dai repubblichini deve andare in montagna per sfuggire alla cattura. È però nuovamente a Genova nell’aprile del 1945 e partecipa – insieme al giovanissimo figlio Enzo, anch’egli anarchico – all’insurrezione cittadina. Nel dopoguerra Bianconi è tra gli animatori dei gruppi anarchici della Valpolcevera e milita nella FCL. Molto attivo sindacalmente, è uno degli esponenti più in vista della componente anarchica della CGIL ed è segretario del Sindacato Facchini del porto di Genova. Attivissimo organizzatore Bianconi promuove la costituzione di Comitati di difesa sindacale nelle ferrovie e partecipa a comizi contro lo smantellamento dell’industria pesante genovese.

In qualità di delegato dei Comitati di difesa sindacale è insieme a Attilio Sassi, Gaetano Gervasio, Umberto Marzocchi e Lorenzo Parodi nel direttivo nazionale della CGIL e partecipa ai primi tre congressi della Confederazione. All’inizio degli anni ’50 – insieme agli anarchici “confederali” (Pietro Caviglia, Wanda Lizzari ecc.) – è in polemica con il gruppo di compagni genovesi che si adopera per la ricostituzione dell’USI (Dettori, Piana, Rangone). Militante attivo della Federazione anarchica ligure è presente a quasi tutti i convegni e congressi della FAI del dopoguerra. Muore a Genova il 13 settembre 1959. (G. Barroero)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali FCLL; Istituto Storico della Resistenza in Liguria, Fondo CLN; [Necrologio], «Il Seme anarchico», 1959; [Necrologio], «Umanità nova», 27 set.1959.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

Scritti di B.: Intervento al II Congresso generale della CGIL (4-9 ott. 1949), «Il Libertario», 2 nov. 1950.

Scritti su B.: Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963, p. 45, 73, 93, 109, 122; P. Caviglia, U. Marzocchi, La Resistenza anarchica nella Grande Genova, «Umanità nova», 26 apr. 1964; R. Manfredini, Difesa Sindacale: La componente anarchica nella CGIL. (1944-1960), Tesi di laurea, aa. 1986-1987; P. Bianconi, Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, Pistoia, afb, 1988; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l'organizzazione, a cura di F. Bertolucci, 3 t., Pisa-Milano, BFS edizioni-Pantarei, 2017-2019, ad indicem.

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