BERTOZZI, Alessandro

Tipologia Persona
Lo Zoppo (pseudonimo)

Intestazione di autorità

Intestazione
BERTOZZI, Alessandro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Montevarchi
Data di nascita
11/02/1868
Luogo di morte
Terranuova Bracciolini
Data di morte
22/11/1939

Attività e/o professione

Qualifica
Calzolaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Montevarchi (AR) l’11 febbraio 1868 da Giuseppe e Ester Setti. Detto “Lo Zoppo” per una sua grave menomazione fisica alla gamba sinistra, frequenta le prime classi elementari e inizia subito a lavorare come calzolaio. Fin dai primi anni ’90 è considerato, con Attilio Orlandi, uno degli anarchici più influenti del paese. Accanito lettore e diffusore della stampa sovversiva, intrattiene una fitta corrispondenza con gli anarchici di Firenze, San Giovanni e Figline Valdarno. Nell’opinione pubblica, a detta della carte di polizia, è considerato di carattere “burbero e turbolento”. Fra il 1892 e il 1896 è fra gli organizzatori delle varie pubbliche manifestazioni anarchiche che si tengono a Montevarchi. Nel frattempo è più volte processato e condannato per radunata sediziosa e canti sovversivi, disturbo della quiete pubblica e schiamazzi, scontando complessivamente ben dieci mesi di carcere. “In forza delle leggi eccezionali nel 1894” subisce una prima condanna a due anni di domicilio coatto, poi ridotta a uno, “perché ritenuto pericoloso alla sicurezza pubblica”. Per gli stessi motivi viene riassegnato a domicilio coatto per tre anni, ma nell’agosto 1899 il Ministero gli accorda il proscioglimento condizionato. Il 3 maggio 1898, il Tribunale di Arezzo lo assolve “dall’imputazione di istigazione a delinquere mediante canti sovversivi (art. 247 Casellario politico) per non provata reità”. Nei primi anni del Novecento troviamo B. ancora attivo nel movimento come propagandista e anche come saltuario corrispondente da Montevarchi de «Il Libertario». Nel 1908 promuove iniziative locali antimilitariste in difesa di due giovani condannati per la distribuzione ai coscritti di manifestini dal contenuto antipatriottico (cfr. «Il Libertario», 28 mag. 1908). Negli anni seguenti è fra i promotori di comitati pro Ferrer mentre, in concomitanza di un pubblico comizio dei clericali a Montevarchi, organizza una contromanifestazione di protesta con una conferenza di Domenico Zavattero (cfr. ivi 21 lug. 1910 e «L’Appennino», Arezzo, lug. 1910). Subisce ancora processi e condanne per disturbo della quiete pubblica, ubriachezza molesta e danneggiamenti. In questo periodo sembra avvicinarsi agli ambienti degli anarcoindividualisti e in particolare alla corrente che fa capo a Libero Tancredi, tant’è vero che nel 1911 B. si esprime a favorevo della Guerra Italo-Turca. Non è dato conoscere il suo successivo percorso, tuttavia, in una nota della Prefettura di Arezzo del 1925 viene qualificato come “ritirato dalla politica”. Nel 1929 è radiato dallo schedario dei sovversivi. Muore a Terranuova Bracciolini (AR) il 22 novembre 1939. (G. Sacchetti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen

Bibliografia: G. Sacchetti, Presenze anarchiche nell’Aretino dal xix al xx secolo, Pescara 1999. 

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