BERTOTTI, Bortolo Bartolomeo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BERTOTTI, Bortolo Bartolomeo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Muggia
- Data di nascita
- 16/07/1858
Attività e/o professione
- Qualifica
- Carpentiere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Muggia (TS) il 16 luglio 1858 da Bortolo e Antonia Ferluga, carpentiere. Nel 1883 fa parte di una società segreta denominata Circolo Socialista Rivoluzionario per Trieste ed Istria sorta a Trieste per iniziativa di Goffredo Bellotti, originario di Pontelagoscuro in provincia di Ferrara, occupato a Trieste come scaricatore portuale, dal passato internazionalista e già condannato in Italia per reati politici. Nello stesso anno, B. viene arrestato dalla polizia perché sorpreso con un pacco di copie di un’epigrafe apologetica su Guglielmo Oberdan, stampate a Padova e destinate agli operai del cantiere navale San Rocco di Muggia. Subisce cinque mesi di arresto preventivo prima di venire assolto dalle Assise di Innsbruk. Sul piano delle lotte, il Circolo Socialista Rivoluzionario si pone in alternativa alla linea moderata della Società Operaia Triestina contribuendo a sostenere lo sciopero del cantiere San Rocco tra marzo e aprile del 1883 rafforzando la coscienza di classe delle maestranze. Sul finire dell’Ottocento la coscienza libertaria di B. si consolida. Nel giugno 1901 infatti, fa parte del comitato per la pubblicazione del quindicinale «L’Internazionale» del quale usciranno quattro numeri tra il 5 luglio e il 16 agosto. Tranne il primo, sono tutti sequestrati per disobbedienza alle leggi, “odio contro il governo e lo stato”, “vilipendio della religione” e “induzione a terzi a far parte della setta anarchica”. Nel frattempo B. trova lavoro come carpentiere all’Arsenale del Lloyd Austriaco di Navigazione. Il 17 febbraio 1902, sull’onda della sanguinosa repressione per lo sciopero generale, a sostegno della vertenza dei fuochisti del Lloyd Austriaco, si scatena la caccia all’anarchico: B. subisce una perquisizione nella sua abitazione con il sequestro di pubblicazioni considerate sovversive e viene incriminato. Alcuni giorni dopo viene espulso da Trieste e “tradotto con i ferri alle mani” a Muggia dove è costretto all’indigenza per impossibilità di trovare un’occupazione e di mantenere la famiglia. La sua situazione diventa così insostenibile che anche il Comune di Muggia, a cui è stata affidata la sua sorveglianza, si fa carico di appoggiare le sue suppliche e quelle di sua moglie alle autorità di Trieste allo scopo ottenere il permesso di entrare nella città capoluogo solo per recarsi al lavoro. Nella lettera la moglie promette che lui non si occuperà più di politica e che, se ciò non dovesse avvenire, lei lo abbandonerebbe al suo destino. L’istanza ottiene l’effetto voluto, in seguito, dopo vari impieghi anche come appalto di servizi comunali B. diventa imprenditore di un piccolo cantiere navale abbandonando ogni impegno politico. S’ignorano data e luogo di morte. (E. Petrossi)
Fonti
- Fonti: Archivio dello Stato - Trieste, Direz. di polizia atti presidiali ris., b. 244.
Bibliografia: E. Maserati, Gli anarchici a Trieste durante il dominio asburgico, Milano 1977, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181