BERTINI, Attutildo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BERTINI, Attutildo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Castelnuovo Val di Cecina
- Data di nascita
- 27/07/1889
Attività e/o professione
- Qualifica
- Abbozzatore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Castelnuovo Val di Cecina (PI) il 27 luglio 1889 da Angelo e Isola Annunziata Dei, abbozzatore. Dopo aver frequentato le prime tre classi elementari, va a lavorare in una fabbrica di pipe e abbraccia le idee libertarie. Il 26 aprile 1908 interviene al Congresso anarchico di Follonica, poi collabora a «Il Martello» di Piombino e scrive qualche articolo per «L’Avvenire anarchico» di Pisa e per «Il Libertario» della Spezia. Nel 1914 è a Castagneto dove cerca di riorganizzare la Federazione anarchica maremmana. Il 5 novembre 1916 presenta, nel teatro di San Vincenzo, l’anarchico V.S. Mazzoni, che tiene un comizio per strappare Carlo Tresca alla condanna capitale, e al principio del 1917 fa parte di un’organizzazione anarchica, che aiuta i disertori a lasciare la penisola. Il 30 luglio 1917 viene schedato dal prefetto di Pisa, il quale riferisce che non gode buona fama a causa delle sue opinioni politiche; lavoratore assiduo, trae i mezzi di sostentamento dalla fatica quotidiana e – continua il funzionario – si comporta bene in famiglia. Esercita molta influenza sui compagni e – prosegue il “cenno biografico” – è in relazione con altri anarchici, residenti in Italia e all’estero; sprezzante verso le autorità, è il principale esponente del Circolo anticlericale “Francisco Ferrer” di San Vincenzo e del Comitato pro carcerati e internati, si occupa della diffusione della stampa libertaria e fa propaganda anarchica e antimilitarista con discreto successo, raccoglie le offerte dei compagni maremmani e le trasmette al Comitato nazionale di Roma, perché le faccia avere ai detenuti e alle loro famiglie. Nel settembre 1917 B. viene arrestato alla Venturina, insieme a Giulio Bacconi, Albino Zazzeri, Firmo Biagetti, Gusmano Mariani, Emilio Ferri e altri 14 compagni di fede e denunciato. Incarcerato al Mastio di Volterra, viene rilasciato dopo 33 giorni di carcere, in seguito all’emissione, il 25 ottobre 1917, di un’ordinanza, con la quale il giudice istruttore presso il Tribunale di Volterra lo proscioglie. Tornato a San Vincenzo alla fine del conflitto, B. riprende il suo posto nel movimento anarchico. Successivamente si trasferisce in Calabria per ragioni di lavoro e collabora, anche con lo pseudonimo “Initreb”, a «Il Seme» di Livorno, con brevi note di cronaca. Abbonato a «Pensiero e volontà» di Roma fino alla soppressione della rivista nel 1926, due anni dopo presta la sua opera di segatore per la Società Wassas e nel 1930 è incluso in un elenco di persone pericolosissime da arrestare in determinate circostanze. Nel 1932 è vigilato e nel 1933 viene inserito nella prima categoria dei sovversivi, i terroristi (dalla quale è depennato il 12 settembre “perché non ricorrono gli estremi per ritenerlo tale”). Sorvegliato fino alla caduta di Mussolini, non si piega al regime fascista, pur non svolgendo una manifesta attività sovversiva fino al 1943. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi s.13, b.12; Archivio privato Fausto Bucci - Follonica (Gr), Testimonianza di Lido Galoppini, Livorno, 10 feb. 2001.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181