BERTINI, Amilcare

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BERTINI, Amilcare

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
14/11/1884
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
23/05/1945

Attività e/o professione

Qualifica
Meccanico

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 14 novembre 1884 da Narciso e Elettra Del Bravo, meccanico. Matura i propri ideali nell’ambiente familiare, il padre aderisce ancora giovanissimo al gruppo anarchico rivoluzionario di Putignano (PI) e successivamente nel 1893 risulta segnalato in una lista di anarchici “pericolosi” politicamente attivi a Riglione, una frazione di Pisa alle porte della città. Il borgo è attraversato da lotte sociali e fermenti “sovversivi” già dall’età della Prima Internazionale. Nel paese si radica ben presto una forte cultura solidale e anticlericale, grazie alla presenza della Società di Mutuo Soccorso costituitasi fin dal 1889 e per l’attività di un vivace circolo antireligioso. Le lotte e le agitazioni operaie del piccolo borgo pisano, così come in molte altre realtà, raggiungono l’apice nel 1921 quando il paese diviene teatro di scontri tra Arditi del popolo e fascisti, e di assalti popolari alla locale stazione dei carabinieri. B. fin da giovane si distingue per capacità organizzative e diventa uno dei più attivi e impegnati militanti nella distribuzione della stampa libertaria. Il 27 febbraio 1912 insieme a un folto gruppo di compagni (tra i quali il padre, Pilade Balestri, Torello Vannini, Gino Cordoni, Duilio Casalini, Oreste Melani, Angelo Orsini, Arrigo Mori e altri) fonda il circolo anarchico “Demolizione” (nelle carte di PS spesso viene definito “Demolitore”) che svolge una continua ed efficace azione di propaganda e di lotta. Nell’agosto del 1913 ricopre l’incarico di gerente responsabile del mensile antireligioso «Il Prete» e dal 27 settembre al 3 novembre 1913 assume la gerenza de «L’Avvenire anarchico». B. pone principalmente il suo impegno nella battaglia anticlericale, organizza e interviene soprattutto nei comizi locali, tra questi si ricorda quello del luglio 1912, che raccoglie nel paese di Riglione circa duemila persone con la presenza in qualità di oratore di V. S. Mazzoni. Presente nelle lotte e nelle manifestazioni operaie del Biennio rosso dopo l’ascesa al potere del fascismo subisce le classiche limitazioni a cui vengono sottoposti gli anarchici considerati “pericolosi”; durante una perquisizione domiciliare, nel 1925, gli vengono sequestrate varie foto di Giacomo Matteotti. Con il tempo il suo impegno politico, così come l’opposizione organizzata a Riglione, vanno a scemare. Negli anni successivi gestisce una piccola officina meccanica e conduce vita ritirata al punto che, nel 1928, insieme al padre viene radiato dallo schedario politico in quanto dal 1925, secondo le autorità, non ha più dato “luogo a rilievi di sorta”. Nei primi anni Quaranta è presidente della sezione di Pubblica Assistenza di Riglione e si distingue il 31 agosto 1943 e nei tragici giorni che lo seguono nel soccorso dei morti e dei feriti del bombardamento della città di Pisa. Muore il 23 maggio 1945 in un incidente stradale, travolto su un marciapiede da un camion delle truppe anglo-americane. (M. Bacchiet)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza, cat. G1, b. 41, f. 49, “Circolo Demolitore”.

Bibliografia: G. Cerrito, Gruppo anarchico Demolizione. Riglione (Pisa) in Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori, Torino 1980, pp. 201-202.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Oggetto

Collezione

Persona