BERNUCCI, Cesare
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BERNUCCI, Cesare
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- 21/05/1889
- Luogo di morte
- Orvieto
- Data di morte
- 01/02/1972
Attività e/o professione
- Qualifica
- Ferroviere fuochista
- Qualifica
- Venditore di frutta
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 21 maggio 1889 da Cesare e Clara Chilotti, ferroviere fuochista poi venditore di frutta. Probabilmente già attivo a Roma durante la guerra, nel luglio del 1919 viene inviato in missione quale ferroviere macchinista a Orvieto dove, di lì a poco, si stabilisce definitivamente ed è subito segnalato alla Prefettura come “anarchico pericoloso”. In effetti le preoccupazioni delle autorità non sono infondate: B. oltre a essere schedato come autore di una intensa propaganda contro il caro viveri è tra gli organizzatori degli scioperi del 20 e 21 luglio 1919, e nel giro di poco più di un anno fonda un gruppo denominato “P. Gori”. La polizia sottolinea nei suoi rapporti che B. riesce a riscuotere “non scarsi risultati” specie tra i più giovani utilizzando il suo lavoro per far giungere con una certa semplicità e in discreta quantità materiale di propaganda sovversiva: giornali (nel 1922 distribuisce «Umanità nova»), opuscoli, cartoline. Il suo orientamento politico è decisamente per l’organizzazione degli anarchici ed è molto sensibile ai temi dell’antimilitarismo. Sempre per il tipo di lavoro che svolge viene indicato come un elemento pericoloso per la possibilità che ha di svolgere propaganda anche fuori dal controllo delle autorità locali. Il 16 maggio 1922 viene arrestato perché trovato in possesso di circa 700 cartoline (più altre 300 già distribuite tra i militari di stanza ad Orvieto) oltre ad altro materiale libertario; posto in libertà provvisoria viene poi condannato per “propaganda antimilitarista a mezzo stampa” da parte della Corte d’assise di Perugia e, il 13 febbraio 1923, viene licenziato dalle ferrovie. Pur con maggiori difficoltà continua a svolgere attività politica e, divenuto venditore di frutta, compie periodici viaggi a Roma dove più volte è controllato e pedinato. Dopo l’ascesa al potere del fascismo rimane tuttavia in contatto stabile con gli ambienti anarchici milanesi e romani. Il 5 aprile 1925 si presenta al carcere di Orvieto con una somma da versare a favore di una trentina di militanti comunisti detenuti ricevuta – secondo le autorità locali – da un Comitato di Soccorso di Milano. Proposto per provvedimenti restrittivi in seguito al suo reiterato tentativo di versare questa somma viene condannato a un biennio di ammonizione. Terminato questo periodo (8 dic. 1928), dopo ulteriori arresti subiti nel 1929, sembra disinteressarsi progressivamente della politica attiva. Inserito negli elenchi delle persone da arrestare in determinate circostanze viene fermato il 26 aprile 1938 in occasione della visita in Italia di Hitler. Pur non dando più luogo a particolari rilievi rimane comunque vigilato fino al 1942. Muore a Orvieto il 1° febbraio 1972. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; [Necrologio], «Umanità nova», 12 feb. 1972.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181