BERNARDINI, Alfredo Rocco

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BERNARDINI, Alfredo Rocco

Date di esistenza

Luogo di nascita
Buti
Data di nascita
16 Agosto 1891

Attività e/o professione

Qualifica
Apprendista cestaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Buti il 16 agosto 1891, da Giuseppe e Carlotta Filippi. Abbandonata la scuola dopo la terza elementare, diventa apprendista cestaio in una bottega del borgo. Schedato come anarchico è segnalato soprattutto per l’intensa attività di propaganda che svolge, tra i suoi coetanei tramite la diffusione di opuscoli e stampati. Bernardini espatria in Francia nel 1920 dove trova lavoro come manovale presso i cantieri navali a La Seyne-sur-Mer. In rapporto con l'anarchico sarzanese Ugo Boccardi e con altri anarchici toscani e liguri, nel 1927 è segnalato dal Consolato Generale di Tolone come "elemento pericoloso per l'ordine nazionale" e nel 1929 sempre il Consolato riferisce che le autorità francesi lo reputano "un pessimo individuo". Nel 1933 è inserito nel «Bollettino delle ricerche». Dalla metà degli anni Trenta si avvicina al PSI e nel 1936 a Tolone è membro del "Comitato di coordinamento per lo statuto giuridico degli immigrati", come rappresentante del partito. Scoppiata la Guerra civile in Spagna si impegna nelle attività di solidarietà con il popolo spagnolo e il fronte antifascista fino a quando decide di partire come miliziano. Nel 1938 conquista il grado di sergente e diventa autista di Vincenzo Bianco – il colonnello Krieger, amico personale di Antonio Gramsci e tra i fondatore del PCd'I –, comunista, capo di stato maggiore della 14a BRT, capo della 13a e poi 35a Divisione. È in questo periodo che va collocata la sua adesione agli ideali comunisti, come scrive Pietro Pavanin il 2 febbraio 1940 indicandolo come iscritto al PC spagnolo e sottolineando che: «egli in Ispagna si è comportato da buonissimo giovane, antifascista, comunista e come tale la nostra commissione l'ha segnalato al PC italiano». Bernardini nel settembre 1939 come molti altri ex miliziani rientra in Francia, a Nizza. Le autorità continuano a sorvegliarlo fino al 1942. S'ignorano luogo e data di morte. (F. Bertolucci)


 

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545, fasc. RGASPI. F. 545. op. 6. D. 490. Estremi cronologici: 1/1/1940-30/9/1941; Ib., fondo Личные дела по странам (Fascicoli personali per paesi) - fondo 495, fasc. RGASPI. F. 495. op. 221 D. 1142.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v.3, p. 127; D. Basi, La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore N. Gallerano, Tesi di laurea Università degli studi di Siena, Facoltà di Lettere e filosofia, aa. 1993-94; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, AICVAS, 1996, p. 77; Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 43, F. Bertolucci, in Dizionario Biografico degli Anarchici italiani, 2 voll., Pisa, BFS, 2003-2004, t. 1, p. 140; Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola, a cura di I. Cansella e F. Cecchetti, Grosseto, ISGREC, Arcidosso, Effigi, 2012.

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