BENATI, Giuseppe
Tipologia Persona
- Mezdè (pseudonimo)
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BENATI, Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Imola
- Data di nascita
- 23/09/1840
- Luogo di morte
- Imola
- Data di morte
- 13/08/1914
Attività e/o professione
- Qualifica
- Capomastro muratore
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Imola (BO) il 23 settembre 1840 da Lorenzo e Domenica Galassi, capomastro muratore; soprannominato “Mezdè” (Mezzogiorno). È tra i simboli della continuità tra il movimento risorgimentale e quello sociale. Attraversa le principali campagne militari, salvandosi dalla carneficina di Solferino nel 1859, partecipando come garibaldino alla spedizione dei Mille, alla battaglia di Bezzecca nel 1866 e a quella di Mentana l’anno successivo. Nel 1871 è tra i fondatori della Sezione Imolese dell’Internazionale (che accoglie l’anno successivo il giovane Costa). Le carte di polizia ammettono che “in paese non godeva di cattiva opinione perché laborioso”. Infatti si trasferisce a Roma dove, grazie alle sue capacità professionali e alla febbre edilizia che scuote la nuova capitale d’Italia, racimola un discreto capitale: ma B. è persona austera e generosa e metterà i suoi risparmi esclusivamente al servizio della causa. Insieme al concittadino Antonio Cornacchia e ad altri capomastri romagnoli cercherà di coinvolgere i muratori romani a partecipare all’insurrezione nazionale dell’agosto 1874, ma una retata sventa il tentativo. Membro della commissione romana dell’AIL, B. è però uomo di poche parole e di molta azione: nel 1877 lo ritroviamo nella Banda del Matese. Viene incarcerato insieme a Cafiero e Malatesta, di cui diventa intimo amico. Tornato a Imola, nel 1880 è nominato presidente del Circolo Socialista e si mantiene in contatto con Cafiero e Malatesta; con i suoi risparmi finanzia le prime pubblicazioni dell’«Avanti!». Costa gli è grato e nella famosa lettera Ai miei amici e ai miei avversari scrive: “A me basta per legittimare la mia condotta, che l’approvino amici dello stampo di Giuseppe Benati, oscuro operaio ma uomo integerrimo, intelligente e rivoluzionario quant’altri mai”. Costa si sbagliava solo su un fatto: appena gli diviene chiara la strategia parlamentarista del leader imolese, B. lo abbandona “risoluto a dedicare d’ora in avanti la sua attività esclusivamente all’azione rivoluzionaria e a non lasciarsi ingannare da chicchessia”. È tra i rifondatori nel 1883 della Sezione Imolese dell’Internazionale. Si tiene in costante relazione con Vito Solieri, residente a Londra e membro del comitato rivoluzionario della capitale inglese. Nel 1887 è tra i promotori della campagna per la liberazione di Cafiero dal manicomio, iniziativa che avrà ripercussioni internazionali e che raggiungerà i suoi scopi, salvo quello di guarire il compagno. Nell’ottobre 1894 è nella commissione provvisoria della locale sezione della Lega Italiana per la Difesa della Libertà in rappresentanza degli anarchici. Nel 1898 è tra i firmatari del noto manifesto di autodenuncia e di solidarietà a Malatesta e agli altri processati pubblicato da «L’Agitazione» di Ancona. Svolge attività politico-sindacale in rappresentanza dei muratori imolesi. Colpito dalla cecità e amareggiato a causa dell’avanzata del socialismo marxista e legalitario, si ritira completamente dalla vita politica tanto che, in occasione dell’importante convegno commemorativo che si tiene a Imola nel settembre 1913 resta in casa propria, accettando di ricevere solo i compagni rimasti coerenti negli anni all’ideale libertario (fra i quali l’amico Malatesta). Muore a Imola il 13 agosto 1914: nell’occasione escono i manifesti del Fascio Libertatio, dell’USI, della Sezione Socialista, del Gruppo Garibaldino e della Società dei Reduci. Al funerale laico partecipa una folla gremita, dove parlano i compagni Adamo Mancini e Ugo Lambertini. Il settimanale socialista «La Lotta» commenta che la sua popolarità consisteva “nelle qualità morali [...] e per quella forma di altruismo senza fracasso che egli praticava in ogni atto della sua vita”. (T. Marabini – R. Zani)
Fonti
- Fonti: Sezione Archivio di Stato - Imola, Gabinetto di Sottoprefettura; Giuseppe Benati, «La Lotta», Imola 23 ago. 1914.
Bibliografia: Scritti di B.: con P. Piretti, A. Lazzaroni, AIL Federazione Romana, «Il Martello» (Fabriano), 16 set. 1876; con A. Leonesi , G. Lolli, E. Zuccarini, Compagni, «La Rivendicazione» (Forlì), 23 apr. 1877; Corrispondenze, «Volontà», 22 agosto 1914. Scritti su B.: A. Mancini, Dall’Internazionalismo di Andrea Costa al Cortigianismo di Leonida Bissolati, Imola 1914; F. Della Peruta, L’Internazionale a Roma dal 1872 al 1877, «Movimento operaio», gen.-feb. 1952.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181