BELLERI, Giacomo Gaetano

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BELLERI, Giacomo Gaetano

Date di esistenza

Luogo di nascita
Iseo
Data di nascita
10/06/1871

Attività e/o professione

Qualifica
Calzolaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Iseo (BS) il 10 giugno 1871, da Luigi e Colomba Bracchi, calzolaio. Il percorso politico intrapreso da B. è ricostruibile a partire dall’ultimo scorcio del xix secolo. Nel 1898 la crisi economica lo costringe a emigrare in Svizzera. Il rientro in Italia, datato solo qualche mese più tardi, coincide con l’iscrizione alla sezione del PSI di Gardone Val Trompia, località della provincia di Brescia. Lo spostamento verso l’anarchismo, datato dalle fonti di polizia attorno al 1905, si verifica grossomodo nell’arco del triennio 1906-1909, durante il quale la CdL cittadina – frequentata da B. – è gestita prima dalle frazioni “intransigenti” del socialismo poi dal giovane segretario sindacalista rivoluzionario Gino Muller. Questi opera tra l’altro una ben visibile apertura nei confronti dei gruppi libertari, che gradualmente concentrano una parte considerevole del proprio impegno sul terreno sindacale. Al termine del primo conflitto mondiale, ritroviamo B. operare a sostegno della locale sezione dell’USI e come gerente responsabile del foglio da essa pubblicato nel 1919: «Il Soviet sindacale». A quel punto l’attivismo del Nostro si protrae con una certa continuità ben oltre la chiusura della sezione USI nel 1922, volgendosi in direzione antifascista. Nel 1926 la forza pubblica ritrova nel corso di una perquisizione dell’abitazione di B. materiale propagandistico “comunista ed anarchico”; del 1927 è la correlata ammonizione per due anni da parte della “commissione provinciale per l’ordine nazionale”. Del 1928 invece, seguente alla partecipazione a una raccolta di fondi per i detenuti politici, è l’invio al confino per cinque anni nell’isola di Lipari. Al momento del rientro in città alla fine del 1932 B. viene incluso nell’apposito “elenco delle persone da arrestare in determinate contingenze” (ricorrenze di regime, visite di pubbliche autorità ecc.). Nel 1936 egli si rende volutamente irreperibile, venendo per questo motivo attivamente ricercato dalla questura. Nel 1937 la polizia lo rintraccia a Milano, in condizioni economiche precarie, e non esita a disporne la sorveglianza in quanto “sovversivo capace di atti terroristici” anche di matrice individuale. Nuovamente scomparso nel 1939 B., ricompare a Brescia nel 1941, dove riprende la sua attività di calzolaio, trovando nel contempo ricovero presso il dormitorio pubblico. Ancora sorvegliato come “anarchico”, la Questura perde definitivamente le tracce di B., ormai ultrasettantenne, nel maggio del 1943. S’ignorano data e luogo di morte. (R. Bernardi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Fondazione “Luigi Micheletti” – Brescia, Fondo militanti, ad nomen.

Bibliografia: R. Bernardi, Sindacalismo rivoluzionario e movimento operaio a Brescia, Milano 1994, pp. 76 e 79; M. Zane, Anarchici di quartiere, «Rivista storica dell’anarchismo», gen.-giu. 1995, p. 53.

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181

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