BECONI, Angelo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BECONI, Angelo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Campiglia Marittima
Data di nascita
04/09/1888
Luogo di morte
Campiglia Marittima
Data di morte
09/01/1972

Attività e/o professione

Qualifica
Muratore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Campiglia Marittima (LI) il 4 settembre 1888 da Lorenzo e Anna Piacentini, muratore. Professa idee anarchiche come il fratello maggiore Duilio (nato il 2 agosto 1876, infermiere, è tra i firmatari del supplemento a «L’Agitazione» di Ancona del 31 marzo 1898, uscito in solidarietà  con E. Malatesta e compagni accusati di associazione a delinquere. Con l’avvento del fascismo simpatizza con il nuovo regime e nel 1934 radiato dal CPC. S’ignorano data e luogo di morte). Nel 1908, fa parte della sezione campigliese della Lega antimilitarista italiana, insieme a Silvio Bucci, Ostasio Nutini, Alberto Betti-Carboncini e altri sovversivi, tutti “attentamente sorvegliati” dalle forze dell’ordine. Il 21 aprile 1912 rappresenta il gruppo “Studi sociali” di Campiglia al iii convegno regionale della fam, che ha luogo a Piombino, e si unisce al folto corteo di sovversivi, che attraversa la città, protestando contro la reazione e la guerra. L’8 aprile 1913 propone – a nome del gruppo campigliese – che il 27 aprile abbia luogo il Convegno della fam, “unico mezzo per risolvere definitivamente tutte le questioni inerenti alla nostra Federazione”, e suggerisce che le incombenze di segreteria siano disimpegnate dai compagni di Scarlino, “fino a che il convegno del 27 non abbia nominato il proprio segretario stabile”. Nel marzo 1920 tenta di rilanciare l’Intesa anarchica maremmana, invitando i compagni a lottare “contro la schiavitù” e a combattere in favore delle “rivendicazioni umane e libertarie”, e in maggio annuncia, a nome dell’Ufficio di corrispondenza dell’Intesa anarchica, che il 23 maggio Follonica ospiterà il convegno anarchico della Maremma, “nell’imminenza del congresso anarchico nazionale”. In seguito diffonde «Il Martello» di Piombino ed è abbonato a «Libero accordo» e «Pensiero e volontà» di Roma, poi, il 14 giugno 1930, viene schedato. La Prefettura di Livorno ricorda che figurava “tra i maggiorenti del soppresso gruppo anarchico di Campiglia fino all’avvento del fascismo”, che scriveva delle corrispondenze per «Umanità nova» di Milano, «Il Libertario» della Spezia e «L’Avvenire anarchico» di Pisa, e prendeva “parte a tutte le manifestazioni del partito cui era ascritto”. Obbligato a munirsi della carta d’identità dalla nuova legge di PS, viene incluso nel secondo elenco dei sovversivi da arrestare in determinate circostanze. Al principio degli anni Trenta chiede di essere radiato dallo schedario degli oppositori, ma la sua istanza viene respinta perché il ravvedimento non è ritenuto sincero. In seguito continua a essere sorvegliato e il 3 aprile 1942 ne viene proposta la radiazione “quale sovversivo schedato”. Il 19 aprile il Ministero dell’Interno concede il nulla osta a condizione che resti incluso nelle liste dei sovversivi generici. Abbonato a «Umanità nova» e diffusore del «Seme anarchico» nel dopoguerra, B. muore a Campiglia Marittima il 9 gennaio 1972. (F. Bucci – A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, s.13 A, b.7, f.39; [Necrologio], «Umanità nova», 22 gen. 1972.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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