BARSANTI, Giuseppe
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BARSANTI, Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pietrasanta
- Data di nascita
- 21/10/1860
- Luogo di morte
- Pietrasanta
- Data di morte
- 08/01/1941
Attività e/o professione
- Qualifica
- Modellatore in marmo
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Pietrasanta (LU) il 21 ottobre 1860 da Francesco e Francesca Lucarini, modellatore in marmo. Si accosta all’anarchismo negli anni 1890-91 in Spagna ove è emigrato per motivi di lavoro. Fa ritorno a Pietrasanta nel 1892 e da allora è attivo sia nel campo specifico dell’anarchismo, sia sul terreno sindacale. Nel 1897 firma, per gli anarchici di Pietrasanta, il manifesto astensionista pubblicato dal giornale «L’Agitazione» di Ancona il 21 marzo 1897. In occasione dei moti popolari del 1898 viene fermato e dopo vari mesi di arresto preventivo è assolto dal Tribunale di guerra di Firenze, ma inviato per un anno al domicilio coatto, che sconta a Lipari. Rientra nella sua città nel settembre 1899 ove riprende la sua attività in campo politico e sindacale. Nei rapporti delle autorità è indicato come “il capo degli anarchici di Pietrasanta”. Nel 1900 partecipa alla costituzione del gruppo anarchico di Pietrasanta “Verità e giustizia” che in seguito prenderà il nome di “Luce e progresso”. Dal 1901 è corrispondente del giornale anarchico «L’Avvenire sociale» di Messina, firmando le sue cronache con “Il Barsantino”,BaRivista storica dell’anarchismontino”, pseudonimo col quale verrà generalmente conosciuto. Nel 1902 rappresenta la Lega di Resistenza dei marmisti di Pietrasanta ai convegni del 19 gennaio e 9 febbraio che si tengono nella città versiliese per la costituzione di una federazione dei lavoratori del marmo di Versilia e Lunigiana. Negli anni successivi è in dissenso con altri anarchici versiliesi e in particolare col gruppo “P. Gori” di Pietrasanta. Nel 1911 non è d’accordo nel fornire aiuti economici al giornale «Il ’94» di Carrara, preferisce i due altri periodici «L’Avvenire anarchico» di Pisa e «Il Libertario» della Spezia. Nel 1913, in occasione dello sciopero dei marmisti della Versilia per la conquista delle “otto ore”, non è d’accordo sulle forme di lotta e invita gli operai ad andare al lavoro. Gli anarchici del gruppo “P. Gori” sono costretti a prendere una posizione di pubblica condanna e nel loro giornale «La Protesta» dell’8 marzo dichiarano di non voler più avere contatti col “Barsantino”.“BaRivista storica dell’anarchismontino”. Il suo isolamento in Versilia, non gli impedisce tuttavia di avere contatti con altri gruppi anarchici, infatti nel 1914 B. è presente al convegno anarchico toscano di Pisa nel quale si fa promotore di un ordine del giorno per la costituzione dell’Unione Anarchica Toscana con sede a Pisa, proposta che viene approvata all’unanimità. Nella notte fra il 9 e il 10 giugno 1925, è sorpreso a scrivere sui muri di Pietrasanta “Operai, ricordate Giacomo Matteotti” ed è arrestato. Non si conosce il seguito della vicenda e non si hanno altre notizie sulla sua attività. Muore a Pietrasanta l’8 gennaio 1941. (I. Rossi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «La Protesta», Pietrasanta, 8 mar. 1913.
Bibliografia: G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983, ad indicem; L. Gestri, L’infanzia dell’eroe. L. Viani e il territorio apuo-versiliese tra la fine dell’800 e la grande guerra, «Rivista storica dell’anarchismo»,«Rivista storica dell’anarchismo», lug.-dic. 1996.
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