BARONI, Ilio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BARONI, Ilio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Massa Marittima
- Data di nascita
- 25/05/1902
- Luogo di morte
- Torino
- Data di morte
- 26/04/1945
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio meccanico
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Massa Marittima (GR) il 25 maggio 1902 da Lodovico e Francesca Ferri, operaio meccanico. Trasferitosi con la famiglia a Piombino, compie le sue prime esperienze da militante negli anni del dopoguerra quando combatte nel 144° btg degli Arditi del popolo scontrandosi più volte con le squadre fasciste locali. Il timore di rappresaglie e le precarie condizioni economiche lo spingono, nel 1925, a spostarsi verso Torino, dove viene assunto alla Fiat Ferriere presso il reparto laminatoi. In fabbrica diviene in breve tempo il leader naturale dei suoi compagni di lavoro che ne apprezzano tanto le doti di valido agitatore sindacale quanto gli “atteggiamenti comportamentali” improntati a un profondo spirito umanitario. Durante gli anni della dittatura fascista, B. cerca di mantenere in vita un embrione di tessuto cospirativo dedicandosi al soccorso pro‑vittime politiche e alla propaganda rivoluzionaria all’interno delle Ferriere. Frequenti sono anche le sue puntate all’estero, dove può contare su una fitta rete di contatti con gli anarchici italiani fuorusciti in Francia e in Svizzera. Nell’estate del 1936, decide come tanti altri di partire per la Spagna per offrire il proprio contributo alla lotta contro il franchismo, ma, varcata regolarmente la frontiera del Moncenisio, viene fermato dai gendarmi francesi che lo costringono a rimpatriare. Rientrato a Torino, installa allora una radio clandestina per captare le trasmissioni messe in onda da Radio Barcellona e informare gli operai dell’evolversi degli eventi. Ben altro esito sortisce il suo secondo tentativo di espatrio, compiuto nel 1937, che gli consente di inoltrarsi in territorio francese sino a raggiungere Parigi. Qui, però, le informazioni ricevute da alcuni compagni, circa le manovre controrivoluzionarie attuate da Mosca e il massacro degli anarchici perpetrato dai comunisti a Barcellona, lo amareggiano e lo dissuadono dal proseguire per la Spagna. Tornato nuovamente a Torino, riprende le sue iniziative di lotta concentrandosi, in particolare, nell’attività finalizzata a riallacciare i contatti tra i quadri attivi in città. Arrestato nel dicembre del 1937, viene condannato, nel giugno 1938, a cinque anni di confino per “attività antifascista e propaganda anarchica all’interno delle grandi fabbriche torinesi”. Scontato il periodo di detenzione a Guardiaregia, riacquista la libertà nel dicembre 1942 e resta in stato di stretta sorveglianza sino al luglio 1943. Nei mesi successivi, B. aderisce alla protesta proletaria che scoppia in alcune grandi fabbriche torinesi assurgendo a esponente di spicco del Comitato di Agitazione delle Ferriere. Dopo l’occupazione nazista di Torino, prende parte alla Resistenza come comandante della vii brt sap “Edoardo De Angeli”, col nome di battaglia di “Moro”. Risulta, inoltre, tra i sottoscrittori della pubblicazione anarchica «Era Nuova», diffusa dall’ottobre del 1944 tra gli operai e le formazioni partigiane di combattimento. Muore a Torino il 26 aprile 1945, a seguito di uno scontro a fuoco con un distaccamento tedesco. (F. Giulietti)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza, 1938, b. 23.
Bibliografia: T. Imperato, Anarchici a Torino. Dario Cagno e Ilio Baroni nella resistenza. 1943-1945, «Rivista storica dell’anarchismo»,«Rivista storica dell’anarchismo», lug.-dic. 1995; Id. (a cura di), Il “Moro” delle Ferriere, «Bollettino dell’Archivio G. Pinelli», n. 5, 1995; Francescangeli, ad indicem; Sacchetti, p. 37; N. Adducci, L. Boccalatte, G. Minute, Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, Torino, 2003.
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