BARGAGNA, Alberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BARGAGNA, Alberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
26 Ottobre 1894
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
1 Settembre 1972

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio vetraio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 26 ottobre 1894 da Alfredo e Ida Campani, operaio vetraio. Giovanissimo aderisce, come due dei suoi fratelli Pietro (1896-1921) e Primo (1892-1946), al movimento anarchico partecipando negli anni 1910-1911 all’attività del gruppo giovanile “L’Avvenire” del quartiere di Porta a Piagge a Pisa. Successivamente entra a far parte del gruppo “P. Gori”. Nel settembre del 1911 organizza una prima conferenza pubblica sul tema L’anarchia di fronte alla storia nel sobborgo di S. Giusto in Cannicci, dove egli stesso risiede, a cui partecipano un centinaio di lavoratori. Il 17 settembre del medesimo anno in occasione dell’arrivo a Pisa dei figli degli scioperanti di Piombino, si adopera energicamente per richiedere la solidarietà del proletariato pisano e alla fine di un comizio improvvisato ha un diverbio con alcuni carabinieri. Denunciato per “oltraggio e violenza” nonché per istigazione a delinquere, per evitare l’arresto emigra clandestinamente a Marsiglia in Francia. Rientrato in Italia alla fine del 1911, nel gennaio del 1912 viene assolto dalle accuse precedentemente formulate a suo carico. Nel 1913 collabora saltuariamente a «L’Avvenire anarchico» e ad altri periodici tra i quali anche «Cronaca sovversiva» di Barre nel Vermont (USA). Secondo una nota del Ministero dell’Interno del 20 dicembre 1913, fa parte, insieme ai fratelli Pietro e Primo, del gruppo anarchico “Gioventù studiosa” di Pisa. Durante la Prima Guerra mondiale presta servizio militare presso il 3° RGT artiglieria da montagna.

Durante
gli anni 1919-'20 è un attivo militante soprattutto nel sindacato dei lavoratori del vetro di cui ricopre l’incarico di segretario dal 1922 al 1925 della Federazione dei lavoratori del vetro per la provincia di Pisa. Proprio nel 1922 per superare i contrasti e le divisioni tra le diverse rappresentanze dei lavoratori Bargagna propugna «la necessità di una costituente interfederale e la costituzione di un sindacato nazionale delle federazioni lastrai». Durante e dopo la presa fascista dell'intera provincia pisana subisce arresti da parte delle autorità e persecuzioni e nei primi anni Trenta in difficoltà economica, avendo perso il lavoro, avvia una propria attività nella produzione dei detersivi. In questo periodo risulta continuamente vigilato dalle autorità che lo considerano ancora un “anarchico pericoloso”. Dal 1934 è iscritto all’Opera Nazionale Dopolavoro e dal 1936 alla Federazione fascista dell’artigianato. Secondo la memorialistica si avvicina ai comunisti alla fine degli anni Trenta e per questo viene arrestato per sospetta attività “sovversiva”, riconquistando la libertà dopo sei mesi di carcere. Nel suo fascicolo del Casellario politico centrale però non c’è traccia di questa attività, né tanto meno della detenzione, mentre è certo che nel 1937 per alcuni mesi espatria per motivi di lavoro nella Spagna franchista.

Alla caduta del fascismo è fra i primi a organizzare l’opposizione politica entrando a far parte del Comitato di
liberazione nazionale di Pisa, con il nome di battaglia “Giorgio”, e subito dopo ad impegnarsi nella lotta clandestina contro i nazifascisti. Nel maggio del 1944 viene nominato comandante della XXIII BRT Garibaldi "G. Boscaglia" che opera nella zona di Massa Marittima-Gavorrano e Volterra. Il 25 giugno 1944 durante uno scontro a fuoco con i tedeschi viene gravemente ferito, nonostante le ferite continua a combattere e riesce a mettere in fuga l'avversario, per questa azione verrà successivamente decorato con Medaglia d'Argento al V.M. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quando nell’estate del 1944 gli Alleati giungono nella zona di operazione della brigata intimando l’immediata consegna di tutte le armi, Bargagna rifiuta di obbedire e per questo viene arrestato insieme ad altri due partigiani. Riacquistata la libertà giunge infine ai primi del settembre del 1944 a Pisa, appena liberata, dove continua la sua attività nelle file del PCI, ricoprendo anche incarichi, come assessore ai servizi annonari, nella nuova giunta comunale. È in questo periodo che stende la relazione sulle attività svolte dalla XXIII BRT Garibaldi "G. Boscaglia" durante l'occupazione nazi-fascista.

Il 31 marzo 1946 viene eletto consigliere comunale nelle elezioni amministrative e nello stesso anno, con il secondo congresso della federazione pisana, entra a far parte della
segreteria provinciale. In questi anni viene decorato con Medaglia d'oro dal Comune di Pisa per il ruolo assunto durante la Resistenza. Entra in contrasto con la direzione nazionale del partito a seguito delle dichiarazioni di Nikita Chruščëv al XX congresso del PCUS il 25 febbraio 1956 e rese pubbliche successivamente e dopo l'VIII congresso del PCI (dicembre 1956). Spostatosi sempre più su una linea politica neo-stalinista, critica il revisionismo del PCI e la sua scelta parlamentare/riformista e a metà degli anni sessanta è fra i promotori del PCd'I (marxista-leninista). Muore a Pisa il 1° settembre 1972. (M. Bacchiet e F. Bertolucci)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza, b. 50 G1 f. 49 Pisa,Circolo Giovanile libertario Porta a Piagge; «L’Avvenire anarchico», 1 mag. 1913; A. Bargagna, Ora grigia, «Il Lavoratore del vetro», organo della Federazione levavetro, 20 novembre 1922; Relazione sull'attività svolta dalla 23^ Brigata Garibaldi "Guido Boscaglia", [pro manuscripto], 1945 (rist., Volterra, 1975]; Il Comitato federale eletto dal Congresso, «Il Lavoratore», settimanale della Federazione comunista pisana, 13 gennaio 1951; Memorie di Alberto Bargagna, in R. Vanni, La Resistenza dalla Maremma alle Apuane, Pisa 1972, pp. 231-235; A. Bargagna, 23° Brigata Garibaldi, in Ora e sempre: Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti. A cura di L. Diomelli. Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 31-32.


 

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181

Bibliografia

R. Vanni, Fascismo e antifascismo in Provincia di Pisa dal 1920 al 1944, Pisa 1967, ad indicem; Id. Pisa dall’antifascismo alla liberazione, n.e., Pisa, 1992; B. Rodà, Il 900 e la Resistenza, Pisa, 2000, pp. 107-108; C. Groppi, La piccola banda di Ariano, Castelnuovo Val di Cecina, 2003, ad indicem; F. Bertolucci, Bargagna Alberto, in Dizionario Biografico degli Anarchici italiani, t. 1., Pisa, BFS edizioni, 2003, p. 94-95; R. Bacconi, Saint Gobain. Un secolo di industria, lavoro e società a Pisa (1889-1983), Pisa, BFS edizioni, 2012, ad indicem; A. Marianelli, Eppur si muove! Movimento operaio a Pisa e provincia dall'Unità d'Italia alla dittatura, a cura di F. Bertolucci, Pisa, BFS edizioni, 2016, ad indicem.

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