BARATTERO, Giuseppe
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BARATTERO, Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Niella Tanaro
- Data di nascita
- 20/02/1867
- Luogo di morte
- Torino
- Data di morte
- 04/09/1919
Attività e/o professione
- Qualifica
- Giornalaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Niella Tanaro (CN) il 20 febbraio 1867, da Antonio e Giuseppina Meo, giornalaio. Trasferitosi ancora giovane a Torino, s’avvicina alla lettura delle grandi figure dell’anarchismo, acquisendo una discreta conoscenza dei fondamenti teorici e dottrinari del pensiero libertario. Proprietario di un’edicola di giornali in via Nizza, viene segnalato dalla prefettura di Torino come “individuo che approfitta del suo mestiere per avere facile ed insospettato contatto con tutti gli elementi sovversivi di Torino e di fuori e per contribuire all’affiatamento dell’elemento anarchico”. In effetti, la sua edicola costituisce il nucleo centrale di una fitta rete di collegamenti che da Torino si dirama in Svizzera e in alcune altre città dell’Italia settentrionale. È lui, ad esempio, che provvede a distribuire ai quadri attivi in città le testate, gli opuscoli e i volumetti di propaganda anarchica ricevuti dall’estero. Determinante, poi, è la sua opera d’intermediazione per la corrispondenza proveniente o da inviarsi a Ginevra e a Lugano, dove ha trovato rifugio una numerosa comunità di anarchici italiani. Strettissimi sono infine i suoi rapporti con i militanti che operano in Lombardia e in Liguria, in particolare con P. Binazzi. Durante gli anni del giolittismo, B. aderisce al Fascio Libertario Torinese, affiancando alla sua tradizionale attività, una azione precipua di propaganda in seno alla classe operaia. Spesso, inoltre, s’incarica di indire sottoscrizioni per raccogliere fondi in sostegno della stampa del movimento. Nel 1912, l’ufficio postale presso la stazione internazionale di Domodossola, pone sotto sequestro un plico inoltratogli dalla Svizzera contenente vari esemplari di un’opera di Kropotkin. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia, un rapporto del Ministero degli Interni lo indica quale elemento propulsore “del movimento di preparazione e riorganizzazione libertaria” in città, aggiungendo che dalla sua edicola partono “tutte le notizie tendenziose e allarmanti sull’andamento delle operazioni militari e sui disertori dell’esercito”. Sottoposto a continui controlli di polizia, viene arrestato in quanto responsabile di “istigazione alla diserzione e propaganda antibellica capace di fiaccare o diminuire lo spirito militare dell’esercito in guerra”, nel settembre del 1918, processato dal Tribunale di guerra di Torino è successivamente rilasciato in libertà provvisoria. Nel frattempo le sue condizioni di salute iniziano rapidamente ad aggravarsi. Colpito da parziale paralisi progressiva alle gambe e affetto da una forma devastante di tbc, muore all’ospedale San Luigi di Torino, il 4 settembre 1919. (F. Giulietti)
Fonti
- Fonte: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181