BALDELLI, Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BALDELLI, Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
22/05/1914
Luogo di morte
Southampton
Data di morte
03/11/1986

Attività e/o professione

Qualifica
Cameriere
Qualifica
Muratore
Qualifica
Carpentiere
Qualifica
Taglialegna
Qualifica
Insegnante di lingue

Nazionalità

Italiana
Inglese

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 22 maggio 1914 da Luigi e Giuseppina Gilg, detto Basco, cameriere, muratore, carpentiere, taglialegna, insegnante di lingue. Trasferitosi ben presto con la famiglia a S. Primo di Magreglio (Co), dove il padre dirige un albergo, a 14 anni, nutrito della lettura di Tolstoi e Rousseau e animato da sentimenti di repulsione nei confronti del fascismo, abbandona la scuola dedicandosi al lavoro dei campi, a Carnate. Il timore che la sua insofferenza politica ed esistenziale attiri l’attenzione della polizia induce il padre a inviarlo in Francia, ufficialmente per ragioni di studio. Espatriato nell’ottobre 1929, B. risiede a Parigi, lavorando via via come cameriere, muratore, carpentiere, fino al novembre 1932, con rientri di breve durata in Italia presso la famiglia nel 1930 e nel 1931. Quando, nel gennaio 1933, si stabilisce a Milano, occupato come carrellista presso il ristorante Biffi in Galleria, è già schedato come repubblicano antifascista. A Parigi, infatti, ha preso contatto con i fuorusciti repubblicani ed è entrato a far parte della società segreta “La Giovane Italia”, fondata a Torino dal socialista unitario Alberico Molinari, rientrato in Italia nel 1921 dopo un soggiorno quasi ventennale negli USA. Ma ha rapporti anche con GL, con cui collaborerà attivamente dopo il suo ritorno in Italia; diventa amico di Louis Lecoin, uno dei principali esponenti dell’Union Anarchiste; partecipa a iniziative con i comunisti e con i trockijsti. A Milano lavora con GL e già nel febbraio 1933 il suo nome figura nell’elenco dei principali esponenti del gruppo meneghino. Con il nome di battaglia di “Basco” costituisce un nucleo operativo incaricato di introdurre in Italia e distribuire materiale antifascista. Tenuto in particolare considerazione da Faravelli, che lo ritiene “elemento di prim’ordine” (Lettera di Faravelli a Romeo Ballabio, 25 feb. 1933, in Socialismo e democrazia nella lotta antifascista 1927-1939, a cura di D. Zucaro, Milano, 1988 p. 189), B. ottiene di poter diffondere, insieme con il v Quaderno di GL e l’opuscolo di Turati Ciò che l’Italia insegna, anche un foglio di propaganda compilato da lui ma siglato da GL. Arrestato nel marzo 1933 con “altre 26 persone (tra cui Romeo Ballabio e Alfredo Bonazzi), per complicità nella ricostituzione segreta del partito socialista”, trascorre nove mesi in carcere a Roma, ma nel dicembre, grazie anche alle conoscenze del padre, ex ufficiale di artiglieria, è prosciolto dal Tribunale speciale e ritorna a Milano. Nel 1936, dopo aver prestato servizio militare nella Regia Artiglieria, consegue la maturità classica e l’anno seguente la licenza magistrale. Nel 1937 pare, secondo testimonianze orali, che B. venga sorpreso in Galleria a distribuire volantini anarchici e fermato. L’intervento del padre, proprietario dell’albergo Brera, avrebbe fatto passare sotto silenzio il fatto, ma ancora una volta B. viene indotto a recarsi all’estero. Lasciata l’Italia, si stabilisce nel Surrey, a un’ottantina di chilometri da Londra, e inizia a insegnare latino e francese alla Frensham High School presso Farnham. Nel 1938 tuttavia è in Francia, dove richiede il rinnovo del passaporto. Per quanto la fonti di polizia continuino a dichiarare che serba “regolare condotta”, testimonianze di amici e parenti lo vogliono in Spagna, a Barcellona, da cui sarebbe fuggito all’arrivo delle truppe franchiste, ritornando via mare in Inghilterra nel luglio 1939. Tra la fine del 1937 e l’agosto del 1939 comunque scrive per la pagine italiana di «SIA», “organe de la Solidarité internationale antifasciste”, diretto da Louis Lecoin. Inserito nell’ambiente antifascista londinese, in cui spiccano le figure di Silvio Corio, Emidio Recchioni, Pietro Gualducci, Francesco Galasso e Decio Anzani, segretario della LIDU, all’indomani dell’ingresso italiano in guerra nel giugno 1940, B. subisce la sorte di circa 4.000 italiani, fascisti e antifascisti, e viene internato. Imbarcato alla volta del Canada sulla Arandora Star, una nave da crociera senza contrassegno della Croce Rossa e con tanto di filo spinato a bordo, salpata il 30 giugno con un carico di oltre 1.600 persone tra equipaggio, soldati, internati italiani e tedeschi (rifugiati ebrei compresi) nonché prigionieri di guerra tedeschi, B. è fortunatamente in sopracoperta quando la nave, in rotta verso in nord dell’Irlanda, viene silurata da un U-Boot tedesco. Salvato, con pochi altri superstiti, dopo sei ore e mezza di permanenza in mare da una nave da guerra canadese, viene trasferito in Scozia, dove sbarca il 3 luglio. Ma già l’11 luglio è nuovamente reimbarcato sulla Dunera alla volta dell’Australia, con altri 2.100 deportati, e internato in un campo di lavoro. Per quattro anni B. si sposta da un campo all’altro e “irriducibilmente ottimista”, organizza “conferenze, competizioni sportive, circoli di studio e rappresentazioni teatrali” (H. De Madaillan, Introduzione, a Quand l’aube se survit, p. 10). Liberato nel 1944, rimane un anno in Australia come taglialegna, rientrando poi in Inghilterra, dove trova impiego come professore di latino in una scuola privata. Nel 1947 ottiene presso l’Università di Londra un B.A. General e nel 1948 un B.A. Honours, insegnando nel contempo presso il liceo di Southampton spagnolo, latino e russo. Nel frattempo collabora con articoli di ispirazione filosofica alla «Défense de l’homme» di Lecoin, a «Freedom» e a «Volontà». Nel 1953 pubblica la sua prima raccolta di poesie in italiano, All’ombra del gufo; nel 1956 un volumetto di poesie in inglese, Seven fugues, e la pièce in tre atti The Comedy of Death, rappresentata al New Gate Theatre di Londra. Accanto all’attività di insegnante, poeta e drammaturgo, B. prosegue quella di militante anarchico. Nel 1958 presiede il Congresso anarchico internazionale, tenuto a Londra sul finire di luglio, e diventa segretario della International Anarchist Commission, assolvendo tale funzione fino al 1966. Sempre nella seconda metà degli anni ’50 scrive per «Volontà», «Seme anarchico» di Torino, «Il Risveglio anarchico» di Ginevra (1957, 1958), e anche per «Critica sociale» (1957, 1958, 1959), articoli di argomento e taglio diversi in cui esprime però costantemente la sua critica radicale nei confronti del marxismo e del cosiddetto socialismo reale. Allo stesso periodo appartengono gli inediti Beyond Religion and Irreligion e Man, Woman and death, nei quali B. esamina, attraverso il contributo della filosofia, dell’antropologia e della psicanalisi, le radici profonde del suo essere anarchico. Nel 1962 si stabilsce a Southampton e si trasferisce come insegnante presso la St. Olave’s Grammar School di Orpington. Nel 1963 rappresenta al Hovenden Theatre di Londra il suo secondo lavoro teatrale, Triangle in Red, e pubblica la sua prima raccolta poetica in francese, Chair à Étoiles, seguita nel 1965 da Quand l’aube se survit e nel 1969 da Le pied à l’étrier. Utilizzando lo pseudonimo di “Albanino Gliveldi”, tra il 1966 e il 1970 B. collabora intensamente a «Umanità nova», con rubriche come L’angolo dello studioso, poi Elementi della conoscenza. Una sua lettera, a firma “John Gill”, altro pseudonimo frequentemente utilizzato, giunge nell’aprile del 1969 a sostenere le tesi di coloro che (come l’estensore di questa voce e altri, tra i quali Gino Cerrito) manifestavano perplessità nei confronti delle alleanze con i gruppi extraparlamentari di estrazione marxista. Nel 1971 e nel 1972 appare, nell’edizione americana e in quella inglese, Social Anarchism, mentre il testo integrale di Not Revolution, but Liberation, di cui B. pubblica diverse parti con il titolo Menzogne rivoluzionarie e ribellione sociale in «Volontà» (tra il 1971 e il 1974), rimane inedito. Coerente sviluppo di un percorso politico ed esistenziale centrato sulla libertà e il rifiuto radicale del potere, l’anarchismo di B. “non è un’ideologia di classe, [...] non è per la lotta di classe, [...] non è per nessuna classe in particolare, ma è per l’individuo”, non è antidemocratico, ma combatte la democrazia quando non lo è abbastanza e perciò non può allearsi a forze antidemocratiche («Volontà», mar.-apr. 1972). Di qui quella che B. chiama “the positivity of anarchism”, come scriverà in «Interrogations» nel marzo 1976, cioè “il suo armonizzarsi con le aspirazioni degli oppressi alla libertà e alla pace, il suo tentativo di liberare la società dal conflitto”. Sempre su «Volontà» B. pubblica in questo periodo singoli capitoli di Perché non sono comunista, tuttora inedito nella sua versione integrale. Nel 1973 dà alle stampe il suo secondo volume di versi in italiano, Itinerario. Chiusa la collaborazione con «Volontà», nel 1977 dà inizio a quella con «L’Internazionale», che prosegue fino alla sua morte. Alieno da qualunque vezzo intelletualistico, B., che ha rapporti con figure come Bertrand Russel, Herbert Read e T. S. Eliot, ama tornare ogni estate in Italia, a Milano, dove rivede parenti e amici, a Savona, dove frequenta Umberto Marzocchi, a Palazzago, dove incontra quotidianamente Pier Carlo Masini. Muore a Southampton il 3 novembre 1986. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Lutti nostri, «Umanità nova», 30 nov. 1986.

Bibliografia: scritti di B.: All’ombra del gufo, Milano 1953; Seven Fugues, London 1956; Chair à ètoiles, Rodez 1963; A la treizieme d’Hercule, 1964; Quand l’aube se survit, Rodez 1965; Le pied à l’étriere, Rodez 1969; Social Anarchism, Chicago 1971; Itinerario, Parma, 1973. Scritti su B: C, Pisetta, Giovanni Baldelli: una proposta anarchica per un nuovo sistema economico e sociale, Tesi di laurea, Univ. di Milano, aa. 1995-96; A. Bernabei, Esuli e immigrati italiani nel Regno Unito 1920-1940, Milano 1997, ad indicem.

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