BALDANTONI, Ferruccio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BALDANTONI, Ferruccio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ancona
- Data di nascita
- 05/04/1876
- Luogo di morte
- Roma
- Data di morte
- 22/11/1943
Attività e/o professione
- Qualifica
- Ingegnere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce ad Ancona il 5 aprile 1876 da Alberto e Amabile Palla, ingegnere. Nel 1899 si laurea a Torino, dove risiede già da qualche anno con la famiglia. In gioventù aderisce al Partito socialista, per poi diventare “anarchico convinto, tenace ed influente, attivissimo nel propagare i principi rivoluzionari tra gli operai e gli studenti” (pref. di Ancona, 14 dic. 1900). Già alla fine dell’Ottocento si trasferisce a Roma, aderendo al gruppo “Germinal” e avviando una corrispondenza con Malatesta e Merlino. Mantiene i contatti anche con gli anarchici della sua città natale, collaborando fra l’altro a «L’Agitazione», tanto che alcune sue lettere vengono rinvenute nella sede del giornale, perquisita dalla polizia il 7 luglio 1900. B. svolge un’alacre attività di propaganda e tiene conferenze a Torino, Roma e Ancona. È sospettato di essere uno dei sobillatori dei tumulti di piazza Navona (Roma) dell’11 ottobre 1897, ma non vengono raccolte prove a suo carico. Nel giugno 1899 compare fra i testimoni di difesa del processo contro i complici di Acciarito. Nell’aprile 1900 ha l’incarico di ospitare nella sua casa anconitana Domenico Zavattero, il quale cerca – senza infine riuscirvi – di prendere contatto con il nuovo gruppo de «L’Agitazione». Il 5 aprile 1901 il Tribunale di Torino infligge a B. 45 giorni di carcere per avere organizzato una dimostrazione di studenti che, la settimana prima, avevano sfilato al grido di “Viva la rivoluzione”. Nel febbraio 1902 si imbarca da Genova per Buenos Aires. Si ignora la data del suo rientro, tuttavia nel luglio 1913 B. viene eletto – solo anarchico fra repubblicani, socialisti moderati e sindacalisti rivoluzionari – nella commissione esecutiva della CdL di Ancona. Durante la guerra è arruolato a Pavia, poi rientra a Roma e abbandona l’attività politica. Impiegato come ingegnere presso l’Unione edilizia nazionale, il 27 giugno 1929 B. viene radiato dal CPC. Muore a Roma il 22 novembre 1943. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 7b, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181