BALBONI, Secondo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BALBONI, Secondo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Rero
- Data di nascita
- 28/09/1882
Attività e/o professione
- Qualifica
- Bracciante
- Qualifica
- Manovale
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Rero, frazione di Formignana (FE), il 28 settembre 1882 da Giorgio e Luigia Vincenzi, bracciante poi manovale. Si iscrive al PSI nel 1898, per poi aderire al movimento anarchico. Svolge una limitata attività politica nel periodo giolittiano, ma è segnalata la sua partecipazione nel 1912 a un convegno anarchico a Migliarino (Fe). Nel dopoguerra è coinvolto nell’omicidio di un fascista ferrarese, avvenuto il 29 luglio 1921, per il quale sarà condannato quattro anni dopo in contumacia a vent’anni di reclusione per omicidio volontario. Fuggito subito dopo tali fatti in Francia, prende residenza prima a Reims e poi a Neudorf, nei pressi di Strasburgo. Entra a far parte della LIDU, svolgendo attività di propaganda antifascista presso gli emigrati italiani. Per questo suo impegno “sovversivo” è espulso dalla Francia nel 1934. Nel 1935 si stabilisce a Winterthur, in Svizzera, trovando l’appoggio di una cooperativa socialista. Qui conosce Pietro Nenni e cerca di ottenere da lui un aiuto per potere andare in URSS. Torna clandestinamente a Parigi dove il Soccorso Rosso gli fornisce un passaporto falso, con il quale riesce ad andare in questo paese dove rimane, lavorando saltuariamente, fino al 1937. Proprio quell’anno torna a Parigi, utilizzando sempre un passaporto falso, arrestato a causa dei documenti contraffatti, è di nuovo espulso dalla Francia e si trasferisce a Bruxelles, dove si iscrive al Partito socialista. Arrestato nel gennaio 1941 a Bruxelles dalla polizia tedesca è tradotto a Ferrara dove però viene liberato perché nel frattempo il reato per cui era stato condannato nel 1925 è caduto in prescrizione. Gli vengono comunque inflitti cinque anni di confino, e viene inviato nell’isola di Ventotene dal 2 giugno 1941. Dopo la caduta del fascismo è trasferito nel campo di concentramento di Renicci di Anghiari (Ar), da dove è liberato il 7 settembre 1943. Da allora non si hanno più sue notizie. Si ignorano data e località di morte. (C. Silingardi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181