BALBI, Marco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BALBI, Marco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Fusignano
- Data di nascita
- 24/07/1873
Attività e/o professione
- Qualifica
- Fabbro ferraio
- Qualifica
- Meccanico
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Fusignano (RA) il 24 luglio 1873 da Prospero Napoleone e Adelinda Malusardi, fabbro ferraio, poi meccanico. Frequenta solo le prime classi elementari. Il padre è uno dei fondatori dell’Internazionale in Romagna, la figura più in vista della Sezione di Fusignano, presente quasi certamente alla Conferenza di Rimini (4 ago. 1872). Probabilmente anche per questa influenza familiare il figlio aderisce fin da giovane al movimento anarchico. Nel 1892 sconta la pena di cinque mesi di reclusione per i reati di ferimento e porto d’arma insidiosa. Nel settembre 1894 il Prefetto di Ravenna lo segnala come “fanatico sostenitore delle teorie anarchiche di cui fa propaganda attivissima con giovanetti inesperti”, esercitando però poca influenza, limitata al luogo di nascita. Considerato pericoloso e “capacissimo di commettere azioni criminose nell’interesse della setta cui appartiene”, viene assegnato al domicilio coatto per un anno, che a partire dal gennaio 1895 sconta prima a Porto Ercole e poi a Ponza. Nel novembre 1896, prima che sia concluso l’anno da coatto, è messo a disposizione delle Autorità militari per assolvere al servizio di leva, che compie in un reparto di fanteria a Catania. Posto in congedo il 3 settembre 1896, gli viene concessa la libertà condizionale per buona condotta durante il servizio militare, e può rientrare a Fusignano dove è sottoposto alla vigilanza speciale della PS. Nell’agosto 1897 è denunciato per disturbo della quiete pubblica e grida sediziose, e il mese successivo condannato per questo a 15 giorni di detenzione. Sottoscrive la protesta pubblicata nel supplemento a «L’Agitazione» del 31 marzo 1898 contro l’applicazione dell’art. 248 del Codice Penale, in occasione del processo di Ancona a carico di Malatesta e compagni accusati di avere costituito una “associazione di malfattori”. Il 30 dicembre 1901 firma con altri aderenti al Gruppo socialista-anarchico “Argante Salucci” di Fusignano una dichiarazione di solidarietà con i compagni della FSAL in occasione del processo intentato per la pubblicazione del loro Programma («L’Agitazione», n. 2, gen. 1902). Nel marzo 1902 emigra in cerca di lavoro nel Canton Ticino e nel corso del primo anno si reca spesso a Como in visita ad amici anarchici. Nel 1903 si stabilisce definitivamente a Lugano senza fare più ritorno in patria. In seguito sembra occuparsi solo del suo lavoro di meccanico e della famiglia. Il 17 agosto 1925 il Console italiano a Lugano segnala che B. tiene buona condotta e non si occupa affatto di politica, è ritenuto un buon operaio e uno dei suoi figli “è un sincero filofascista”. Nel 1931 viene radiato dallo schedario dei sovversivi, anche in considerazione dell’età e “per una forma di paralisi che lo affligge e che lo rende incapace di ogni attività”. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Landi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181