BAIOCCHI, Tito Alfredo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BAIOCCHI, Tito Alfredo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
29/07/1869
Luogo di morte
Ancona
Data di morte
09/05/1942

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 29 luglio 1869 da Alessandro e Argentina Zelmina Angelucci, operaio. Nel maggio 1896 è gerente dell’opuscolo L’anarchia nell’evoluzione socialista, stampato ad Ancona e posto immediatamente sotto sequestro: il conseguente processo si conclude il 26 gennaio 1897 con la sua assoluzione. Qualche settimana più tardi sottoscrive – come aderente al gruppo “I Libertari” – il manifesto astensionista I socialisti anarchici ai lavoratori italiani e il 9 maggio è di nuovo tratto in arresto per avere intonato l’Inno dei lavoratori per le vie di Montemarciano. In quel periodo conosce Malatesta, ne diventa “indivisibile compagno” (pref. di Ancona, 16 giu. 1898) e lo segue in tutti gli incontri pubblici. B. risulta fra i più attivi organizzatori delle manifestazioni che si tengono ad Ancona contro il rincaro del pane il 17-18 gennaio 1898. Processato insieme al corpo redazionale de «L’Agitazione», di cui fa parte, subisce una condanna a sei mesi di carcere e viene proposto per il domicilio coatto. Per sfuggire alla detenzione si reca a Fiume, dove, con Cesare Agostinelli, apre un negozio di frutta; il 24 ottobre è però rintracciato dalla polizia austriaca, subito tradotto ad Ancona e di qui fatto proseguire per Pantelleria. Deve scontare tre anni di domicilio coatto, tuttavia nel marzo 1900 viene rimesso in libertà e su di lui è predisposta una stretta sorveglianza. Trova dapprima occupazione come cameriere in un caffè della sua città, ma nel 1907 rimane senza lavoro ed è costretto a recarsi a Roma per trovare impiego. Rientrato presto dalla capitale, si imbarca su un piroscafo, sempre in qualità di cameriere. Nel giugno 1913 la polizia annota di nuovo il suo nome, stavolta quale sottoscrittore di «Volontà», e un mese più tardi il questore lo indica fra gli anarchici più pericolosi di Ancona. Entra a far parte di “Studi sociali” e nel 1914 diventa rappresentante della ditta commerciale di Adelmo Smorti. Durante il fascismo non svolge attività politica, anche se il 21 febbraio 1931 la sua casa è sottoposta a perquisizione. Il 7 dicembre 1935 viene radiato dallo schedario dei sorvegliati. Muore ad Ancona il 9 maggio 1942. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 7b, ad nomen.
Bibliografia: Una pagina di storia del partito socialista-anarchico. Resoconto del processo Malatesta e c.ni, Tunisi 1898; S. Anselmi, Ancona e la sua provincia nella crisi di fine secolo, Urbino 1969, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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