BACCONI, Giulio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BACCONI, Giulio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Siena
- Data di nascita
- 28/05/1894
- Luogo di morte
- Marsiglia
- Data di morte
- 11/1980
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Siena il 28 maggio 1894, figlio dell’anarchica Parisina Bacconi, operaio. Trasferitosi nel 1913 a Piombino insieme alla madre, lavora negli Alti Forni. Il particolare ambiente operaio piombinese fortemente intriso di umori sovversivi e libertari fa maturare nel giovane B. la decisione di abbracciare le idee anarchiche. Nell’estate del ’14 viene denunciato, con il pizzicagnolo Biagio Masi, per aver diffuso dei manifestini sovversivi e nei mesi seguenti prende parte alle manifestazioni contro l’intervento dell’Italia nella Grande Guerra. Esonerato dalla chiamata alle armi e militarizzato, come la maggioranza delle maestranze degli “stabilimenti ausiliari”, si prodiga negli anni seguenti per riorganizzare la CdL sindacalista di Piombino, della Maremma e dell’Elba. Responsabile amministrativo della cdl nel primo semestre del 1917 e membro di un’organizzazione illegale, che assiste i disertori, nell’estate seguente viene chiamato alle armi e arruolato in un reparto di fanteria, stanziato a Bologna. Verso la fine di agosto torna a Piombino in licenza e il 23 settembre viene sorpreso e arrestato, insieme a un gruppo di compagni, in un esercizio della Venturina, in cui si teneva un convegno anarchico clandestino. Detenuto nelle carceri di Volterra, viene prosciolto il 25 ottobre e rimandato a Bologna. Poi, dopo la fine del conflitto, riprende la sua attività nel sindacato e, il 2 novembre 1919, presenta al III Congresso della CdL la relazione sui Mezzi di lotta e di solidarietà, insieme a Salvatore Salvadori. Eletto segretario amministrativo dell’organizzazione economica, interviene, nel gennaio del 1920, ai lavori del Consiglio generale della CdL e il 23 maggio, al termine del Congresso anarchico di Follonica, tiene un comizio nella piazza locale, insieme a Egizio Cennini. Il 30 maggio viene elogiato dall’«Etruria nuova» come “l’uomo dell’azione, la persona che con disinteresse parla e consiglia in nome di un ideale, mettendo in guardia i lavoratori dai falsi politicanti”, e in settembre si impegna nella battaglia per l’occupazione delle fabbriche tenendo molti comizi negli stabilimenti di Piombino. Pochi mesi dopo, nel gennaio del 1921, presenta la relazione morale e finanziaria al IV Congresso della cdl di Piombino e si sofferma sul buono stato di salute dell’organizzazione sindacale, documentato dalla nascita di una succursale camerale a Massa Marittima e da quella di molti sindacati di categoria a Castagneto Carducci, Baratti, Castelnuovo, Campiglia Marittima, Bibbona e Cecina, oltre che dal rafforzamento del sindacato metallurgico di Portoferraio. Eletto segretario della cdl in sostituzione del dimissionario Riccardo Sacconi, B. dispiega, nei mesi successivi, una notevole attività pubblicistica e organizzativa. Il suo attivismo non sfugge alle forze dell’ordine e il 2 aprile 1921 il prefetto di Pisa annota che esercita “moltissima influenza” sugli operai e sugli anarchici di Piombino e che tiene un “contegno sprezzante” verso le autorità. Nei mesi successivi la violenza squadristica dilaga in tutta la Maremma, la cdl sindacalista viene distrutta nel giugno del 1922 e B. è costretto, in luglio, a lasciare Piombino per sottrarsi alle rappresaglie fasciste. Rifugiatosi a Torino, raggiunge Lione nel febbraio 1924, insieme alla madre Parisina, e poi si trasferisce a Marsiglia. Nel settembre del 1925 incontra Paolo Schicchi al convegno, organizzato dall’usi a Parigi, e gli rimprovera la campagna di inusitata violenza, che conduce contro gli anarchici, che hanno collaborato con Ricciotti Garibaldi per rovesciare il regime mussoliniano. Il diverbio con Schicchi, che si trascinerà per parecchio tempo, sfocia in un confronto fisico. Nel 1926 è impegnato nella campagna a sostegno di Sacco e Vanzetti e al principio del ’28 cura, insieme a Gino Bagni e Sabatino Gambetti, l’uscita del primo numero del periodico anarchico, «L’Ora nostra». In luglio rischia di essere espulso dalla Francia perché il console fascista di Marsiglia lo accusa di aver ricevuto, insieme ad altri anarchici tre bombe a orologeria. Nel 1933 viene incluso nella prima categoria dei nemici del fascismo, “i terroristi”, e sul suo fascicolo compare la dicitura: “Attentatore”. Nel 1934 fa parte del gruppo “comunista anarchico” della Federazione anarchica del Sud della Francia, insieme a Celso Persici, Edoardo Angeli e Marcello Cicero, e partecipa a vari incontri fra libertari, massimalisti, riformisti e membri della lidu. Allo scoppio della Guerra Civile spagnola, B. si adopera per sostenere il movimento rivoluzionario e il 22 settembre 1936 parte per Barcellona. In ottobre è di nuovo a Marsiglia, dove si occupa della fornitura di armi e vestiari ai miliziani impegnati in Aragona, e organizza l’afflusso dei volontari al di là dei Pirenei. Nel 1938 pubblica, a Marsiglia, il «Bollettino d’informazioni dell’Unione anarchica italiana», poi, durante la guerra, partecipa alla resistenza e, dopo la liberazione, resta a nella città portuale francese, insieme alla moglie Egle, continuando a spendere le sue energie e la sua intelligenza per lo sviluppo del movimento anarchico, insieme a Umberto Ceccotti e ad altri compagni. Muore nella sua modesta abitazione di Marsiglia nel novembre 1980. (F. Bucci)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza 1917, b. 43, f. 59, K1: Pisa, movimento anarchico; «L’Ora nostra», Paris, 1928; «Bollettino d’informazioni dell’Unione anarchica italiana», Marsiglia, 1938-1939; Archivio privato Fausto Bucci - Follonica (Gr), Testimonianza di Giulio Bacconi, Marsiglia, lug. 1975; 1975. Incontri a Marsiglia, «La Risveglia», set.-dic. 1999, p.1-6.
Bibliografia: P. Bianconi, Il movimento operaio a Piombino, Firenze 1970, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
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