ANCILLOTTI, Angiolino
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ANCILLOTTI, Angiolino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Marciana Marina
- Data di nascita
- 25/08/1899
- Luogo di morte
- Portoferraio
- Data di morte
- 13/05/1977
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Marciana Marina (LI) il 25 agosto 1899 da Vincenzo e Maria Sordi, operaio, rappresentante di libri, detto “Angelo”. A tre anni segue i genitori a Portoferraio, dove frequenta le elementari e si dimostra “subito intelligente, ma di carattere violento”. Assunto agli Alti forni del ferro nel 1917, è chiamato alle armi, dopo la disfatta di Caporetto, e mandato in zona di guerra con il 3° Genio telegrafisti. Nell’aprile 1920 accompagna E. Malatesta in un giro di conferenze all’isola d’Elba e viene fotografato, con lui, a Civitavecchia. Considerato l’autore delle scritte: “Morte a Mussolini”, apparse sui muri di Portoferraio, emigra clandestinamente a Nizza alla fine del 1921 e il 13 giugno 1922 è condannato, in contumacia, dal Tribunale di Portoferraio a due mesi di arresti per “grida sediziose”. Trasferitosi a Marsiglia, si sposta a Mentone il 25 aprile 1926 per disturbare le celebrazioni del “Natale di Roma”, promosse dalla Società Dante Alighieri, poi, nel settembre 1926, parte improvvisamente da Marsiglia, insieme all’anarchico Antonio Cherici, mettendo in allarme la polizia fascista, che ordina alle Prefetture di avviare “immediate minuziosissime indagine” per accertare dove si sia diretto e per arrestarlo, qualora rientrasse in Italia. Negli stessi giorni A. è sospettato di preparare un attentato a Mussolini, insieme a Quisnello Nozzoli, a Dario Castellani e ai fratelli Tinacci, tutti “elementi pericolosissimi”, e il 9 ottobre 1926 è schedato dalla Prefettura di Livorno. Il 23 febbraio protesta violentemente contro le deportazioni in Siberia degli anarchici russi a una riunione, organizzata dal PCF alla Bourse du Tra-vail. Nel maggio 1928 è sospettato di aver aggredito due carabinieri italiani, in servizio a Marsiglia. Anarchico antiorganizzatore, sebbene legato a compagni di altre tendenze libertarie, A. si trasferisce a Valenciennes, dove fa il rappresentante di una casa editrice di romanzi. Nel 1929 è segnalato a Parigi, dove svolge la stessa attività, e nel 1933 è compreso nell’elenco degli attentatori livornesi residenti all’estero. Negli anni seguenti riduce l’impegno politico, pur restando fedele agli ideali libertari, e nel 1936 subentra nella direzione della Libreria moderna di Lille a Umberto Marzocchi, quando questi va a combattere in Spagna, nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb. Tornato a Portoferraio nel dopoguerra, A. figura, a lungo, tra i sostenitori del «Seme anarchico» di Torino. Muore a Portoferraio il 13 maggio 1977. (F. Bucci)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, S. 13, b.2.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181