AMBROSOLI, Angelo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
AMBROSOLI, Angelo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
21/02/1881

Attività e/o professione

Qualifica
Pavimentista in cemento

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 21 febbraio 1881 da Giuseppe e Antonia Grassi, detto Pastoccia. Pavimentista in cemento, ha frequentato le sole scuole elementari. Dapprima democratico cristiano, diventa anarchico nel 1904, suggestionato dallo sciopero generale del settembre. Risiede a Milano fino all’età di 21 anni, poi “conduce vita nomade” trasferendosi per ragioni di lavoro a Vercelli, Santhià, Torino, Genova, Inverigo, Monza e infine nell’agosto 1906 a Pavia, dove cerca di costituire un circolo anarchico, con poco successo “perché gli anarchici qui residenti sono in scarso numero e nono spiegano alcuna attività”. Collabora “con corrispondenze sgrammaticate” a «La Pace» di Genova e a «La Protesta umana». Nonostante la sua scarsa vena oratoria, A. interviene nel novembre 1906 “in due pubblici comizi elettorali patrocinando l’astensione dal voto”. Proprio in questo periodo, su fantasiose indicazioni fiduciare, è sospettato di voler confezionare bombe e di essere a questo scopo in rapporti con Gaetano Abbiati e Edmondo Mazzuccato. Nel settembre 1908 si trasferisce a Milano. Nel dicembre assume la gerenza de «La Protesta umana» e nel marzo 1909 quella di «Sciarpa nera», la prima rivista milanese di Giuseppe Monanni e Leda Rafanelli. Nel marzo è arrestato (“ammanettato in modo così feroce da riportare ferite ai polsi», Piccole infamie, «La Protesta umana», 20 mar. 1909), insieme con Armando Luraghi e Carlo Colombo, perché responsabile di “disordini e sparo di castagnole nei recenti comizi elettorali”. Una volta scarcerato, prevedendo un nuovo arresto per reati di stampa (firma anche un numero unico sindacalista antimilitarista per il 1° maggio, «Verso l’avvenire») A. lascia l’Italia alla volta di Zurigo. Agli inizi del 1910 si trova a Parigi in compagnia di Ambrogio Greppi e assume talvolta il falso nome di “Crisoglio”. Alla fine dell’anno si trasferisce ad Aniche, dove lavora nelle miniere, ma ritorna a Parigi nel luglio 1911. Ogni sua scomparsa mette in allarme la polizia italiana che alla fine del 1912 ritiene sia stato “designato” a commettere un attentato in Italia. I suoi continui spostamenti nella banlieu e in altri centri alla ricerca di lavoro vengono seguiti con apprensione e nei periodi di disoccupazione si teme che la sua esasperazione lo possa indurre ad atti disperati. A. fa il muratore e il fumista, oppure vive di piccoli sussidi e talvolta dorme nel retrobottega di un compagno barbiere. Nell’agosto 1914 è arrestato perché trovato in possesso di fulmicotone. Nel novembre si arruola volontario nell’esercito francese, nel i rgt Stranieri. Dopo lo scioglimento della Legione garibaldina, rientra a Parigi e nel 1916 ritorna in Italia, dove è assegnato al 7° btg di Milizia territoriale e poi inviato in zona di guerra. Congedato al termine del conflitto, A. espatria di nuovo alla volta di Parigi. Da quando, nel 1919, si stabilisce a Versailles si perdono le sue tracce. Le ricerche, rinnovate più volte, danno sempre esito negativo. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Milano, Gabinetto Prefettura, Pratiche individuali.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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