ALASIA, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ALASIA, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Torino
Data di nascita
10/04/1870
Luogo di morte
Torino
Data di morte
21/10/1931

Attività e/o professione

Qualifica
Fucinatore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Torino il 10 aprile 1870 da Bartolomeo e Lucia Carrone, fucinatore. A. (spesso erroneamente chiamato Allasia) richiama l’attenzione della polizia in occasione del 1° maggio 1892, per la diffusione di “manifesti ed opuscoli eccitanti a disordini”. Secondo fonti fiduciarie avrebbe fatto parte della “Commissione dei cinque disoccupati chiamati a concretare il da farsi” e si sarebbe attivato per fare propaganda sovversiva tra i soldati. Arrestato e processato nell’aprile-maggio con un nutrito gruppo di compagni (Bertani, Capisano, Gastaldetti, Barosso, Gouthier, Gurlino, Caspani [non Cassani], Alberto Guabello ecc.) per associazione a delinquere, viene prosciolto dall’imputazione. In questa fase A. acquista una notevole influenza all’interno della cdl torinese tanto che da custode viene eletto segretario. Come tale tratta con un’impresa costruttrice francese la collocazione di 100 operai italiani, appropriandosi però di buona parte delle spese anticipate dalla ditta per il viaggio dei lavoratori. Il suo stesso compagno Achille Gouthier interviene duramente in «Ventesimo secolo» (25 sett. 1892) bollando i “sedicenti anarchici [che] pensano a se stessi quando si tratta di denaro e si gettano su di esso come tante arpie”. Riparato prima in Svizzera, da cui è espulso, poi a Milano, A., impossibilitato a essere perseguito per mancanza di querela di parte, ma destituito dalla sua carica e radiato dai registri della cdl, rientra a Torino. Nel 1894 è coinvolto nel processo legato all’affaire Malato, insieme con Gribaldo, Marchello, Pappini, Conelli, Guabello, Sogno, Stura, Capisano ecc., ma nel periodo istruttorio ottiene il non luogo a procedere per insufficienza di prove. Nell’agosto 1894 emigra in Brasile, da cui rientra nel 1897 stabilendosi di nuovo a Torino, dove lavora come fotografo stampatore. Al suo ritorno dichiara di non volersi più occupare di politica e rimane totalmente estraneo al movimento anarchico. Nel 1929 A. è radiato dallo schedario dei sovversivi. Muore a Torino il 21 ottobre 1931. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Torino, Sezioni riunite, Questura, Cat. H, Associazione Malfattori 1891-92; ivi, Sezioni riunite, Questura, Cat. A1, Rapporti di indole politica (Anarchici) 1894-95, f. 2.

Bibliografia: D. Marucco, Processi anarchici a Torino tra il 1892 ed il 1894, in Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo, Torino 1971; M. Scavino, Con la penna e con la lima. Operai e intellettuali nella nascita del socialismo torinese (1889-1893), Torino, 1999.

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181

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