AGNOLETTO, Adamo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
AGNOLETTO, Adamo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Padova
Data di nascita
07/07/1901

Attività e/o professione

Qualifica
Tipografo

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Padova il 7 luglio 1901 da Margherita Agnoletto e padre ignoto, tipografo. Assieme alla madre si trasferisce, ancora in fasce, a Rovigo. Nel 1919 il Tribunale di quella città lo condanna a 12 giorni di reclusione e una multa per “oltraggio con violenza ai danni di agenti di Pubblica Sicurezza”. Nel 1922 si sposta Genova, dove trova lavoro come tipografo. In seguito a malattia è costretto ad abbandonare per qualche tempo il suo mestiere e decide di espatriare clandestinamente in Francia nel gennaio del 1923 “più per spirito di avventura che per ragioni politiche”, secondo quanto lo stesso A. dichiara durante un interrogatorio reso nel 1941 dinanzi a un funzionario della questura di Genova. Sappiamo dai documenti di polizia che risulta segnalato come “sovversivo ed anarchico”, per quanto ritenuto “non pericoloso”, a partire dal 1926. Immediatamente intercettato dalle autorità di polizia francesi a Nizza, A. racconta di essere stato indotto ad arruolarsi nella Legione straniera dalla quale avrebbe disertato nemmeno un mese più tardi raggiungendo in battello Gibilterra e poi la Spagna, trovando occupazione in un giornale di Valdepeñas. Rientrato a Genova, nel 1924 lavora in una tipografia fino al 1926, quando assume la rappresentanza di alcune ditte. La miseria della vita quotidiana e la cronica mancanza di denaro per sé e la propria famiglia lo spingono, come molti altri italiani, a cercar lavoro all’estero. Nel 1934, approfittando di un pellegrinaggio a Lourdes, abbandona il gruppo di fedeli dirigendosi a Bordeaux e di lì a Bruxelles assieme a un italiano conosciuto in viaggio. A fine estate del 1934 lascia la capitale belga per Parigi con l’idea di presentarsi al Consolato generale d’Italia per il rimpatrio. Ma ancora una volta non raggiunge la famiglia a Genova; resta per qualche tempo a Parigi e si reca infine a Marsiglia. Nella città francese prende contatti con gli elementi della cosiddetta “sovversione anarchica”; si rivolge agli anarcosindacalisti di una locale cooperativa e chiede aiuti finanziari per raggiungere Orano in Algeria. Trasferitosi ad Algeri conosce nel 1934 Vindice Rabitti, con il quale si reca in Spagna sul finire del luglio 1936 per prendere parte al movimento rivoluzionario che si oppone alle milizie di Francisco Franco. Arruolatosi nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb, rimane sul fronte di Huesca per appena quattro mesi. Arrestato, secondo quanto sostiene nella deposizione rilasciata alla polizia italiana, per diserzione dalla Legione straniera a Parigi, dove nel frattempo era giunto, A. viene ricondotto a Orano e dopo due mesi di carcere accompagnato al 1° RGT francese di Sidi bel Abbes. Nel 1939 si rifiuta di recarsi sul fronte tedesco e è trasferito a Marrakech a occuparsi della tipografia militare. Nel 1941 viene rimpatriato in Francia. Visitato dalla commissione italiana di armistizio, ottiene di ritornare in Italia. Il 16 settembre del ’41 la Commissione provinciale di Genova lo assegna al confino politico di Ventotene. Nel 1943 viene liberato dal confino ma è trattenuto come internato fino al momento in cui non sfolla a Portomaggiore nell’agosto dello stesso anno. Le ultime notizie su A. compaiono in una nota della Questura di Roma dell’ottobre 1947 nella quale comunica che A. abita in quella città, “serbando regolare condotta in genere”. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Coglitore) 

Fonti

FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona

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