ADAMI, Luigi
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ADAMI, Luigi
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Vertova
- Data di nascita
- 12/08/1884
- Luogo di morte
- Les Pavillons-sous-Bois
- Data di morte
- 30/12/1955
Attività e/o professione
- Qualifica
- Carbonaio
- Qualifica
- Elettricista
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Vertova (BG) il 12 agosto 1884 da Giuseppe ed Elisabetta Mistri, carbonaio, poi elettricista, analfabeta. Si reca in Svizzera per lavoro a 16 anni. Tornato al paese, lavora con il padre come carbonaio, poi si trasferisce a Ponte Nossa (BG), Bergamo, Milano e in Francia, a Pienne, come elettricista. Tornato in Italia, la sera del 24 settembre 1910 è sorpreso a Bergamo con l’anarchico Sante Arzuffi. Fermato, A. si qualifica come anarchico, e nella sua valigia sono ritrovati opuscoli di propaganda anticlericale e sovversiva, tra cui quello di Amilcare Cipriani, Bresci e Savoia. Il regicidio, edito a Paterson da «La Questione Sociale». Al suo paese natale è isolato, ma a Bergamo e Milano frequenta altri anarchici, e svolge propaganda presso la classe operaia. Tornato in Francia, lavora come meccanico a Parigi. Ritornato in Italia, nel marzo 1915 lavora a Bergamo alla manutenzione degli impianti elettrici nel Ricovero di mendicità, dove sono provvisoriamente acquartierati i militari, tra i quali tenta di fare propaganda sovversiva con discorsi e con la distribuzione di alcune copie dell’«Avanti!» e del giornale socialista rivoluzionario «La Vita nuova», edito a Bergamo. Nell’ottobre successivo lavora in fabbrica a Dalmine. Nell’aprile 1916 è incorporato nel 5° RGT Alpini, di stanza a Edolo (BS), e mandato in zona di guerra nella 31a sez.ne mitragliatrici. Nel febbraio 1917, in licenza a Bergamo, esprime pubblicamente idee contrarie alla guerra e alla classe borghese: portato in questura, è consegnato ai carabinieri per farlo rientrare al corpo d’appartenenza. Il 21 giugno 1917 è colpito da mandato di cattura del Tribunale di guerra per diserzione in presenza del nemico il 5 giugno 1917. Processato e condannato a morte, sarà poi graziato. Nell’aprile 1923 lavora come operaio agli stabilimenti di Dalmine. Dal luglio successivo lavora a Genova, poi si sposta in diverse località italiane fino al 1928 quando, per raggiungere la famiglia, emigra clandestinamente in Francia e per questo è iscritto in “Rubrica di Frontiera” nel luglio 1928, per arresto in caso di rimpatrio. Nel 1931 prende la cittadinanza francese, lavorando come meccanico. Nel giugno 1937 A. sottoscrive per il Comitato pro Spagna. Nel gennaio 1938 è abbonato a «Giustizia e Libertà». Rimane in Francia per tutto il periodo della Seconda Guerra mondiale, nell’estate del 1947 rientra al paese di nascita a visitare i parenti. Le sue ultime segnalazioni risalgono al 1953. Muore a Pavillons (Francia) il 30 dicembre 1955. (G. Mangini)
Fonti
- FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura, Sovversivi, b. 1, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181