ACUTIS, Edoardo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- ACUTIS, Edoardo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Torino
- Data di nascita
- 01/11/1890
Attività e/o professione
- Qualifica
- Smaltatore
- Qualifica
- Meccanico
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Torino il 1° novembre 1890 da Giovanni e Emilia Capra, smaltatore-meccanico. Sin dagli anni della prima adolescenza, si avvicina al-la lettura dei classici del pensiero libertario sospinto dal fratello Anselmo, figura di spicco dell’anarchismo torinese. Assiduo frequentatore delle sedi associazionistiche e culturali operaie, diviene membro del Circolo “Barriera di Milano”, del Circolo “Era Nuova” e del Fascio libertario torinese. Negli anni successivi, aderisce a quasi tutte le dimostrazioni proletarie che si svolgono in città, distinguendosi come risoluto militante e valente propagandista. Schedato dalla Questura di Torino come “elemento capace di atti inconsulti”, è sottoposto a provvedimento di vigilanza di polizia. Nel 1907, risulta tra gli ideatori di un comitato che promuove una sottoscrizione per la ricostituzione del Circolo libertario “Studi Sociali”. Oblatore e collaboratore del periodico anarchico «La Protesta umana», di Milano, è denunciato all’autorità giudiziaria per aver pubblicato l’articolo dagli accesi contenuti antimilitaristi A mio fratello soldato. Fuggito a Briga (Svizzera) per sottrarsi al procedimento penale, il 20 luglio 1908 A. è condannato in contumacia dalla Corte di assise di Milano a quattro mesi e quindici giorni di reclusione e un’ammenda per propaganda antinazionale. Amnistiato alcuni mesi più tardi, ritorna a Torino dove riprende subito la sua azione militante, indicendo alcuni comizi privati e occupandosi della raccolta dei soccorsi in favore delle vittime politiche. Nel settembre 1909, è tra gli organizzatori di un’agitazione antimilitarista contro l’imminente chiamata alle armi della classe 1889. Con un gruppo di compagni, redige anche alcuni manifestini di protesta che sono poi affissi sui muri della città. Denunciato alla locale procura per propaganda sovversiva, è rinviato a giudizio dalla Corte di Assise di Torino. Ancora una volta, decide di riparare all’estero per sottrarsi al dibattimento processuale. Varcata clandestinamente la frontiera italiana, grazie alla complicità di alcune guide turistiche, si stabilisce a Parigi, impiegandosi in qualità di elettricista presso un piccolo negozio di materiali elettrici. Rientrato a Torino durante gli anni della Grande Guerra, nel 1916 è nominato corrispondente locale del Comitato internazionale anarchico. Nell’agosto del 1917, prende parte ai moti popolari contro il caroviveri e la guerra, combattendo a fianco dei militanti del “nucleo ribellistico” che erige le barricate alla Barriera di Milano. La partecipazione alla protesta costituisce però l’ultima tappa dell’itinerario politico di A. Espatriato in Francia subito dopo la conclusione delle operazioni militari, si stabilisce a Limetz, circondario di Nantes, guadagnandosi da vivere lavorando come elettricista in un’officina locale. Dopo pochi mesi, si trasferisce definitivamente a Parigi dove gestisce un laboratorio di impianti elettrici con cinque operai alle sue dipendenze, prima, e un negozio di apparecchi elettrici per automobili, poi. Nell’inverno del 1932, una nota del consolato italiano a Parigi inviata a Roma comunica che l’anarchico ha ormai “cessato di frequentare ambienti sovversivi”, “mantiene buona condotta morale” e “non dà più adito a segnalazioni politiche di rilievo”. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Giulietti)
Fonti
- FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica Sicurezza, b.159.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181