ABBATE, Oreste

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ABBATE, Oreste

Date di esistenza

Luogo di nascita
Napoli
Data di nascita
07/07/1887

Attività e/o professione

Qualifica
Elettrotecnico

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Napoli il 7 luglio 1887 da Gaetano e Vincenza Pastore, elettrotecnico. Militante anarchico, come il fratello Armido, è condannato, il 28 gennaio 1908, a cinque mesi di reclusione per renitenza alla leva. Il 15 maggio 1915 prende servizio all’Arsenale di Venezia, in qualità di operaio specializzato, ma il Comando militare lo fa licenziare per le sue idee sovversive e rimandare a Napoli con foglio di via obbligatorio. Chiamato alle armi e incorporato nel 71º RGT di fanteria, di stanza a Tarcento (UD), diserta il 29 ottobre 1916 e si rifugia in Svizzera, da dove viene espulso per “sospetto bolscevismo”. Passato in Germania, prende parte, al principio del 1919, alla rivoluzione tedesca, e si batte nella sede berlinese del “Vorwärts”, a fianco degli spartachisti. Imprigionato a Moabit, insieme a Luzinano Zingg, Dario Fieramonte, Francesco Misiano, Mario Accomasso e Duilio Balduini, e dato per ucciso, è invece rimesso in libertà nel marzo del 1919. Inizialmente si stabilisce a Zurigo, presso la famiglia Zanolli, poi torna a Berlino, dove frequenta l’anarchico Bruno Misefari, quindi, dopo la concessione dell’amnistia nittiana (2 settembre 1919), si trasferisce a Trieste dove gestisce un negozio di “apparati elettrici”. Qui riceve più volte le visite di Francesco Misiano, divenuto deputato, e subisce, nel gennaio 1925, il sequestro di 65 volumi sovversivi, in lingua russa e tedesca. Emigrato nuovamente in Germania nella primavera del 1930, si sposta poi in Russia per lavorare in una fabbrica di armi. Tra la fine del 1934 e la primavera del 1936 si presenta tre volte all’ambasciata italiana di Mosca per farsi rilasciare il passaporto e nella circostanza ammette i propri trascorsi sovversivi e critica “in termini molto aspri le condizioni di vita fatte nell’URSS alle masse operaie, pur dicendosi per suo conto abbastanza soddisfatto del trattamento usatogli”. Nella stessa occasione riferisce di aver rivisto, in Russia, l’ex deputato Misiano, ma esclude di “essersi interessato di politica” nell’URSS e di aver frequentato “altri fuorusciti italiani”. Nel 1937 parte per la Francia e fissa la residenza a Parigi, dove abita ancora nel 1948, sempre sorvegliato dalle autorità italiane. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci – M. Lenzerini – A. Tozzi)

Fonti

FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confinati politici, ad nomen.

BIBLIOGRAFIA: Der Beobachter [Enrico Arrigoni], Osservazioni di un rivoluzionario sulla rivoluzione, «Il LIBERTARIO», 7 ago. 1919; F. Pieroni Bortolotti, Francesco Misiano. Vita di un internazionalista, Roma 1972, pp. 91-94.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Collezione

Persona