SOLIERI, Vito

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SOLIERI, Vito

Date di esistenza

Luogo di nascita
Castel San Pietro Terme
Data di nascita
January 28 1857
Luogo di morte
Union City

Biografia / Storia

Nasce a Castel San Pietro Terme (BO) il 28 gennaio 1857 da Severino e Maria Domenicali, barbiere. Detto “il Gobbo”, ha frequentato solo le scuole elementari. A 17 anni partecipa al moto internazionalista dell’8 agosto 1874, ma è catturato dai carabinieri nei pressi di Idice insieme a quasi tutti gli altri componenti della colonna imolese diretta verso Bologna. Viene assolto nel 1876 dal Tribunale di Bologna dopo quasi due anni di carcerazione preventiva. È tra gli artefici della ripresa dell’internazionalismo italiano, in seguito al ripiegamento causato dalla fallita insurrezione: firma, con Antonio Cornacchia e Antonio Castellari, la circolare del 25 giugno 1876 della sezione imolese dell’AIL rivolta agli operai italiani per riorganizzare le fila del movimento. Il 16 luglio seguente partecipa per la sezione imolese al Congresso Regionale costituente della Federazione delle Romagne e dell’Emilia. Nel 1877 la sezione imolese dell’AIL, quale Commissione di Corrispondenza della Federazione Romagnola, incarica S. e Castellari come referenti: i contatti sono particolarmente frequenti con la Svizzera e, per via dei moti del Matese e l’incarcerazione dei partecipanti, con la Campania. Nel 1878 S. si rifugia in Svizzera per non prestare il servizio militare: da quell’anno risulterà sempre ricercato dalle forze dell’ordine italiane quale disertore, ma il barbiere anarchico non tornerà più sui suoi passi. Risiede a Lugano e a Ginevra, frequentando l’ambiente dei fuoriusciti italiani: fra gli altri conosce Errico Malatesta, Carlo Cafiero (con i quali resterà sempre in ottimi rapporti di amicizia) e Anna Kuliscioff, compagna dell’amico Andrea Costa. Nel 1879 viene distribuito un manifesto inneggiante a Passanante e al suo tentato regicidio: S., accusato di essere uno degli autori, viene espulso dalle autorità elvetiche il 29 aprile di quell’anno insieme a Malatesta, Luigi Mercatalli di Alfonsine, Sebastiano Casadio (detto Cavina) di Faenza e agli imolesi Francesco Ginnasi e Alfonso Danesi. S. si rifugia prima in Francia ed infine a Londra; in questo periodo conosce altri esponenti di primo piano dell’anarchismo mondiale tra cui Amilcare Cipriani, Charles Malato e Kropotkin. Partecipa al “comitato di iniziativa” che il 18 marzo 1881 (decimo anniversario della Comune di Parigi) pubblica un “manifesto ai rivoluzionari dei due mondi” per proporre la convocazione di un congresso internazionale per la ricostituzione dell’ail da tenersi a Londra il 14 luglio. Firma lo stesso anno, insieme a Cafiero e a Malatesta, il programma del giornale «L’Insurrezione» (che però non uscirà). Resta sempre in stretto contatto col movimento in Italia, distinguendosi per le sue critiche feroci alla svolta parlamentarista di Costa: un suo intervento sul periodico «L’Oppresso» di Pergola, nel settembre 1882, provoca la locale sezione internazionalista a prendere posizione sul medesimo giornale contro il costituente Partito socialista rivoluzionario romagnolo, seguita dalle sezioni di Jesi, Fabriano e Sassoferrato. È anche il primo firmatario di un manifesto del 31 ottobre 1883 intitolato Agli amici di Romagna dove i gruppi anarchici italiani di Londra, Nizza Parigi, Marsiglia, Cairo, Alessandria, Barcellona e New York definiscono Costa “un vilissimo individuo sostenitore della monarchia italiana”. Figura inoltre tra gli autori di un manifesto degli esuli londinesi a favore della candidatura - protesta di Amilcare Cipriani nelle elezioni politiche del 1886. Pubblica numerose corrispondenze sui giornali anarchici in Italia («La Questione Sociale» di Firenze, «La Rivendicazione» di Forlì, «La Propaganda» di Imola ecc.), che gli procurano alcune condanne in contumacia per reati di stampa. Nel 1887 si trasferisce a New York, dove è il referente del gruppo “Carlo Cafiero”. Insieme all’imolese Luigi Raffuzzi è anche tra gli animatori del gruppo “Gli Oppressi”. Soprattutto, i due costituiscono la redazione de «Il Grido degli Oppressi», il primo periodico anarchico di lingua italiana pubblicato negli USA (giugno 1892-novembre 1894), diretto a New York e a Chicago da Francesco Saverio Merlino. La polizia italiana, dopo averne parzialmente sottovalutato le capacità, considera ora S. “una tra le principali figure tra gli anarchici di New York a causa della sua intelligenza, del suo carattere vivace e di un certo grado di cultura […] e serve così, insieme a Blotto Vittorio e Raffuzzi Luigi, suoi intimi amici, da interprete e da anello di congiunzione tra gli anarchici italiani e quelli inglesi e tedeschi residenti a New York”. In effetti «Il Grido degli Oppressi» riesce a diffondere proficuamente i principi dell’anarchismo sociale organizzato negli Stati Uniti, promuovendo la nascita di diversi gruppi ed organizzazioni libertarie. Inoltre S. resta in contatto anche con Londra e l’Italia, dove fa pervenire le pubblicazioni anarchiche stampate negli USA e sottoscrive generosamente a favore di quelle italiane. Amico di Giuseppe Ciancabilla, ne prende progressivamente le distanze a causa dell’intransigenza antiorganizzatrice assunta da quest’ultimo. Interviene a tutte le più importanti iniziative pubbliche e private degli anarchici che si tengono negli stati nord - orientali degli USA, ma verso il 1910 dirada i suoi impegni a causa delle precarie condizioni di salute. Continua tuttavia a tenere i rapporti tra la stampa libertaria degli USA e quella in Italia, nonché a sottoscrivere con la consueta generosità. Nel 1912 si trasferisce nel New Jersey in una delle roccaforti dell’anarchismo italiano, West Hoboken (poi ribattezzata Union City). Rimane stabilmente in contatto con Adamo Mancini, compagno e amico fin dai tempi della I Internazionale, collaborando spesso alle numerose iniziative del giornalista imolese. Nel primo dopoguerra risulta ancora tra gli abbonati del «Sorgiamo!» di Imola, fino alla forzata cessazione delle pubblicazioni nel gennaio 1923. Muore a Union City il 25 dicembre 1923. (R. Zani - P. Zuffa)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Imola (BO), Gabinetto del sottoprefetto; Archivio storico della Federazione Anarchica Italiana – Imola (Bo), Fondo anarchici imolesi; Una Perdita molto sentita, «Il Martello», New York, 19 gen. 1924.

Bibliografia: A. Bassani, Andiamo a Prendere Bologna, in Caterina e altre storie, Imola 1979; P.C. Masini, Cafiero, Milano 1974 (nuova ed. Pisa 2014).

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Severino e Maria Domenicali

Bibliografia

2014

Iconografica

Persona

Collezione

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