​TELARICO, Gustavo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​TELARICO, Gustavo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bergamo
Data di nascita
March 11 1873
Luogo di morte
Napoli

Biografia / Storia

Nasce a Bergamo l’11 marzo 1873 da Nicola e Teresa Piccioli. Nel 1890 si stabilisce a Napoli con i genitori e l’anno seguente si iscrive a medicina. Condotto all’anarchismo da Salvatore Diliberto, nel 1892 è denunziato per le agitazioni del primo maggio, ma è assolto per mancanza di prove. Il 23 aprile 1894, dopo l’esecuzione di Caserio, è arrestato per “associazione armata, istigazione alla rivolta e all’odio fra le classi sociali”, ma è ancora una volta assolto. Nel marzo 1895, quando diventa redattore della «Vigilia», ha ormai un forte ascendente sui compagni ed è ritenuto pericoloso per l’attiva propaganda svolta tra gli studenti dell’università. Nel 1896 si iscrive alla Federazione Socialista per ostacolarne i programmi, ma è subito espulso. Il 4 gennaio 1898 finisce in carcere per tre mesi per violenze contro la forza pubblica; tornato libero, sottoscrive per «L’Agitazione» il manifesto di solidarietà per Malatesta e i compagni arrestati ed è coinvolto nei moti di maggio. Inviato a domicilio coatto ad Ischia, il 26 luglio fugge ma è ripreso a Napoli un mese dopo. Scontata la pena, il 22 agosto 1899 parte per Buenos Aires, dove si iscrive al circolo “L’alba” e critica l’influsso della chiesa sulla vita politica argentina. Tornato a Napoli alla fine del 1901, si avvicina agli individualisti e, in polemica coi socialisti, sostiene l’utilità della “propaganda del fatto”. Il 17 febbraio 1904 assume a Genova, con Domenico Zavattaro, la direzione del settimanale «L’Allarme», che riscuote consensi tra le leghe liguri e piemontesi e tra i portuali genovesi per il deciso antimilitarismo e l’attacco alla gestione riformista delle lotte operaie, ma provoca polemiche tra i socialisti de «Il Lavoro» e gli anarchici de «L’Allarme» e incidenti tra i militanti delle due tendenze. Nelle conferenze tenute a Genova e Spezia attacca i borghesi, i preti e lo Stato che arma i lavoratori contro i lavoratori, indicando nella rivoluzione e nella costruzione di una società anarchica la via d’uscita, sanguinosa, ma decisiva per le sorti del popolo. Il 30 maggio, dopo alcune conferenze tenute in Liguria e Toscana con Francesco Cacozza, torna a Napoli e tra il 1905 e il 1909 è arrestato più volte per propaganda antimilitarista e violazione della legge di PS. Nel 1910 entra nel gruppo anarchico “Sorgete”, diventa amico del dentista Giuseppe Imondi e si impegna poi attivamente contro la guerra libica e il conflitto mondiale. La morte lo coglie nel novembre del 1919, dopo che l’alcool ha appannato la sua lucida intelligenza. (G. Aragno) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, p. 121 e S. Fasulo, Storia vissuta del socialismo napolitano (1896-1951), Roma 1991, pp. 55-56 e 77.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Nicola e Teresa Piccioli

Bibliografia

2004

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Collezione

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