SALSEDO, Andrea

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SALSEDO, Andrea

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pantelleria
Data di nascita
September 21 1881
Luogo di morte
New York

Biografia / Storia

Nasce a Pantelleria (TP) il 21 settembre 1881 da Giuseppe e Silvestra Pavia, tipografo. Si avvicina alle idee anarchiche verso la fine del secolo, grazie al contatto con i numerosi coatti politici spediti nell’isola a seguito delle leggi crispine del 1894, ed in particolare con Luigi Galleani, Giuseppe Gavilli ed Emidio Recchioni, che vi organizzano una scuola popolare per i ragazzi panteschi. Abbandonate le scuole tecniche, è per qualche tempo scrivano presso la locale Pretura, dalla quale viene licenziato per le sue idee anarchiche. L’11 novembre 1900 subisce un primo processo, senza conseguenze, per una corrispondenza pubblicata su «L'Avvenire Sociale» di Messina. Durante le elezioni amministrative del 1902 svolge un’attiva campagna astensionista affiggendo dei manifesti ai muri delle case di Pantelleria. Collabora al periodico «La Falange» di Marsala-Mazara, fatto chiudere d’autorità dopo soli 4 numeri, il 30 gennaio 1904. Nel giugno 1904 parte per Tunisi dove impara il mestiere di tipografo. Tornato in Sicilia due anni dopo, se ne allontana il 31 ottobre 1906 diretto negli Stati Uniti. Qui reincontra Luigi Galleani, con cui collabora strettamente a «Cronaca Sovversiva», e svolge attività sindacale in difesa dei diritti degli immigrati italiani. Rientrato a Pantelleria nel luglio 1914, chiamato alle armi e riformato qualche mese dopo, riparte per New York il 21 settembre 1916. Direttore della tipografia Canzani e fortunato editore di testi anarchici, pubblica dal 31 luglio 1919, insieme all’anarchico calabrese Roberto Elia, una rivista quindicinale, il «Domani», che si caratterizza nel panorama della stampa anarchica dell’epoca per le sue posizioni filo-bolsceviche. Costretto a interromperne le pubblicazioni il 15 ottobre 1919, le riprende clandestinamente con un nuovo titolo, «L’Ordine», fino al 16 febbraio 1920. Il giornale esce in pieno clima di reazione wilsoniana, che colpisce in modo particolare gli anarchici e i sovversivi, rei di sobillare il proletariato contro le misure economiche restrittive e di opporsi alla coscrizione militare obbligatoria. Arrestato il 25 febbraio di quello stesso anno in seguito alle indagini su una serie di attentati dell’anno precedente, viene trovato cadavere, irriconoscibile, la mattina del 3 maggio 1920 sul marciapiede di Park Row Building, ai piedi dell’edificio del Ministero della Giustizia, dove era rinchiuso in una cella segreta sita al 14° piano. La tortura a cui era stato sottoposto nei giorni precedenti, a fronte di un’accusa relativamente debole (la stampa di volantini clandestini), derivava dal suo ruolo centrale nell’organigramma dei gruppi anarchici dello stato di New York, di cui si volevano carpire i dettagli del livello organizzativo segreto. Testimonianze e analisi fatte a caldo fanno propendere per l’omicidio perpetrato dalla stessa polizia. Nonostante ciò, il caso sarà archiviato come suicidio. Gli anarchici iniziarono subito a parlare di “affaire” e a far circolare la tesi dell’omicidio; nel pieno di questa campagna scoppierà il caso Sacco e Vanzetti. (G. Gurrieri)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «Controcorrente», Boston, n.s., pri. 1965, p. 45.

Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 2. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all’estero (1872-1971), Firenze 1976, pp. 208-211, 294; O. Ferrara, L’“affaire Salsedo”, «Sicilia Libertaria», Ragusa, ott. 1993.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Silvestra Pavia

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città