​RAFFUZZI, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​RAFFUZZI, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Imola
Data di nascita
February 5 1865
Luogo di morte
Medfield

Biografia / Storia

Nasce a Imola (BO) il 5 febbraio 1865 da Domenico e Domenica Topi, imbianchino. Nel 1887 si registra il suo primo espatrio, quando si reca in Francia a trovare il fratello maggiore Antonio, là rifugiatosi per sottrarsi a una condanna in contumacia a quattro anni di carcere, comminatagli per aver aggredito, assieme ad altri nove anarchici, alcune guardie di Pubblica Sicurezza. A Parigi R. conosce “i più pericolosi internazionalisti” e nel 1890 fa parte del Gruppo Comunista Anarchico Indipendente di Lingua Italiana della capitale francese. Nello stesso anno rientra in Italia, dove si impegna nella riorganizzazione della sezione anarchica imolese e di altre sezioni romagnole. Partecipe dell’attivismo che contraddistingue il vivace movimento anarchico cittadino, collabora alla realizzazione dei numerosi giornali e numeri unici anarchici che escono in quel periodo, e figura come gerente de «La Gentaglia» del 24 agosto e de «I Malfattori» del 18 ottobre. Sempre nel 1890 viene condannato a tre giorni di carcere per oltraggio, e quindi denunciato per affissione di manifesti sovversivi. Nei primi mesi del 1891, assieme ai concittadini Adamo Mancini e Antonio Castellari, rappresenta l’anarchismo imolese all’importantissimo congresso di Capolago, dove vengono gettate le basi della ripresa organizzativa del movimento anarchico di lingua italiana. Rientrato a Imola, riporta una nuova condanna a 3 mesi per porto d’arma, alla quale si sottrae riparando in Francia. Costantemente sorvegliato dalle autorità, ne viene espulso nel 1892 e quindi, assieme al fratello Antonio, ripara a Londra, dove comunque mantiene stretti rapporti affettivi e organizzativi con gli anarchici della sua città. Da Londra, sempre nel 1892, si trasferisce a New York e assieme al concittadino Vito Solieri, già da tempo in America, diviene uno degli animatori del gruppo Gli Oppressi. Insieme, dal giugno 1892 al novembre 1894, sono i redattori de «Il Grido degli Oppressi», il primo periodico anarchico in lingua italiana degli Stati Uniti, diretto a New York e Chicago da Saverio Merlino e “opera collettiva dei gruppi comunisti-anarchici di N.Y. e dintorni”. Figura sempre centrale all’interno del movimento anarchico di lingua italiana negli Stati Uniti, dalle pagine de «La Questione Sociale» di Paterson del 17 marzo 1900, Malatesta lo nomina, con Pietro Cane, suo rappresentante nella vertenza, di carattere politico e personale, che lo oppone a Giacomo Ciancabilla e al giornale «L’Aurora» di Paterson, portavoce della corrente antiorganizzatrice italoamericana. Oratore e indefesso propagandista, dopo il regicidio compiuto da Bresci - che il R. aveva conosciuto intimamente a Paterson - si impegna con grande fervore alla difesa del gesto e della memoria dell’anarchico pratese. Suo un comizio, già nell’agosto 1900 alla Clarenton Hall di New York di esaltazione del regicidio e sua l’iniziativa del numero unico «29 Luglio» pubblicato a New York nel 1901 in 8.000 copie. Animatore del Circolo di Propaganda Libertaria, di tendenza comunista anarchica, uno dei due gruppi anarchici italoamericani di New York del periodo, continua a tenere viva la memoria di Bresci diffondendo cartoline e un foglio volante commemorativo nel 1902 e pubblicando, sempre a New York, nel luglio del 1903, un altro numero unico, supplemento a «La Questione Sociale» distribuito gratuitamente in 50.000 copie, dal significativo titolo «Umberto & Bresci». Nel gennaio 1912 rientra per un breve periodo a Imola ma già in febbraio riparte per New York e quindi per Chicago dove si ferma circa un anno. Sempre generoso nel contribuire alla propaganda (troviamo anche una sua sottoscrizione, nel 1913, per l’anconetana «Volontà»), nello stesso anno promuove, dalle pagine di «L’Era Nuova» di Paterson, una raccolta di fondi per finanziare un giro di conferenze in Italia di Errico Malatesta. Nel 1915 assieme agli altri appartenenti al Comitato Fascio Rivoluzionario di New York è fra gli organizzatori del “Convegno dei Sovversivi contro la guerra”. Al suo fianco, fra i nominativi citati, compare spesso anche quello della sua compagna Maria, attivista del Gruppo di Propaganda Femminile di New York. Nel luglio 1920 rientra a Imola e rinsalda i rapporti con Luigi Molinari ed Errico Malatesta. Colpito dalla cosiddetta “colica del piombo”, malattia professionale degli imbianchini, il 7 luglio 1923, deciso a non pesare come un relitto sulla famiglia e sui compagni, si toglie la vita nella cittadina di Medfield, Mass. Rispettandone le volontà, i figli provvederanno alla sua cremazione. Nel 1951 sul n. 11 del 17 marzo de «L’Adunata dei refrattari», Max Sartin, pseudonimo di Raffaele Schiavina, lo ricorda come “ non un intellettuale ma un compagno molto influente alle origini del movimento anarchico di lingua italiana negli S.U. Venne comunista anarchico verso il 1890 ed è morto dopo un trentennio senza aver cambiato opinioni”. (T. Marabini - M. Ortalli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Ivi, Antonio Raffuzzi; Sezione Archivio di Stato Imola, Gabinetto Sotto Prefettura; Archivio Storico della FAI, Fondo Anarchici Imolesi.

Bibliografia: Pel Convegno dei Sovversivi contro la guerra, «L’Era Nuova», Paterson, 1° ago. 1915; La morte di Luigi Raffuzzi, «Libero Accordo», Roma 2 ago. 1923; G. Galzerano, Gaetano Bresci, Casalvelino Scalo, Galzerano 2001.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Domenico e Domenica Topi

Bibliografia

2004

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