PIETROPAOLO, Antonio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PIETROPAOLO, Antonio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Briatico
- Data di nascita
- February 24 1899
- Luogo di morte
- Milano
Biografia / Storia
- Nasce a Briatico (VV) il 24 febbraio 1899 da Filippo. Trasferitasi la sua famiglia a Milano vi frequenta le scuole superiori. Si fa subito notare per la propaganda anarchica e subisce ripetute persecuzioni poliziesche. Il 7 gennaio 1921, denunciato per associazione a delinquere ed attentato contro i poteri dello Stato, è scagionato direttamente in istruttoria. Il 23 marzo è nuovamente arrestato nell’ambito delle indagini sull’attentato al “Diana” con l’accusa di associazione a delinquere, fabbricazione, detenzione e trasporto di esplosivi e con l’aggravante di essere tra i capi dell’associazione sovversiva ed uno dei promotori dell’attentato. Al termine del lungo processo P. è condannato a 16 anni e 11 mesi di reclusione, a due anni di sorveglianza speciale e 187 lire di multa. Assegnato alle carceri di Parma, nel 1930 è trasferito a Procida, poi a Viterbo e nell’estate del 1932 a Spoleto. Un’amnistia del novembre 1932, gli consente di uscire dal carcere. Dopo aver trascorso due anni di libertà vigilata a Vibo Valentia, si sistema a Napoli presso uno zio materno che è generale medico. Riprende gli studi e si iscrive alla facoltà di Scienze Economiche riuscendo a conseguire la laurea. Ritornato a Milano, lavora nuovamente in un’officina meccanica, costantemente sorvegliato dalla polizia. Nel 1939 è cancellato, su proposta del prefetto Marzano, dall’elenco delle persone pericolose e poi anche da quello degli anarchici; nonostante questo, ancora nel 1940, è attentamente vigilato. Allo scoppio della guerra si trasferisce con tutta la famiglia a Corteolona, e, dopo l’8 settembre del 1943, viene raggiunto da Mario Perelli e da altri anarchici insieme ai quali organizza la 2° bgt partigiana “Errico Malatesta”, che subito si distingue per l’aiuto portato ai militari inglesi fatti prigionieri dai tedeschi e per i contatti instaurati con i partigiani slovacchi operanti nella zona. Catturato dalle SS nel marzo del 1945 è rinchiuso a San Vittore in attesa di essere deportato in Germania, ma, poco prima dell’insurrezione generale del 25 aprile, è liberato dagli uomini della sua Brigata. Partecipa al I Congresso nazionale della FAI di Carrara ed insieme a Perrelli e Germinal Concordia presenta delle tesi che vengono definite come “comunismo libertario”. Il gruppetto dei delegati milanesi, insieme con i militanti dell’Unione di Spartaco, su posizioni neo-marxiste, non approvano le risoluzioni finali del congresso e, praticamente, si pongono al di fuori della FAI. Negli anni seguenti il suo impegno politico diminuisce fino quasi a cessare del tutto. Muore a Milano il 1° gennaio del 1965. (A. Orlando)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: F. Meniconi, L’attentato al Diana. Il processo, la sentenza, Roma 1973; E. Santarelli, Il Socialismo anarchico in Italia, Milano 1973; V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979 (Pescara 2002), ad indicem; I. Rossi, La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia, 1981.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Filippo
Bibliografia
- 2004