PERISSINO, Corrado

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PERISSINO, Corrado

Date di esistenza

Luogo di nascita
Venezia
Data di nascita
December 11 1914
Luogo di morte
Bruxelles

Biografia / Storia

Nasce a Venezia l’11 dicembre 1914 da Antonio ed Elvira Flamia, pittore. È il più giovane dei tre fratelli Perissino. Anarchico e antifascista, come antifascisti sono il padre, di tradizione socialista, il fratello primogenito Alfredo, attivista rivoluzionario iscritto al Partito Comunista e il secondogenito Aldo (n. il 5 maggio 1909), anch’egli anarchico, a poco più di quindici anni, nel 1930, P. ottiene il passaporto per la Francia.

Emigrato con il padre Antonio alla ricerca di miglior fortuna, nei primi tempi i due si stabiliscono a Nanterre sur Seine dove un anno prima si è stabilito Aldo. Per ragioni legate al mestiere, Antonio, artista pittore, si sposta con il figlio Corrado, che lo coadiuva nell’attività, in vari comuni dei dintorni di Parigi; il giovanissimo veneziano prende contatti in quel periodo con la numerosa comunità degli esuli anarchici in Francia. Nel 1935 un’informativa di Polizia segnala che P. si è trasferito a Parigi con il fratello secondogenito e pur senza praticare particolare attività politica, professa pubblicamente sentimenti libertari ed antifascisti.

Nell’agosto del 1936 P. decide di andare a combattere in Spagna contro i fascisti e giunge a Barcellona assieme al fratello Aldo. Entrambi vengono destinati alla colonna Ascaso CNT-FAIb che opera sul fronte di guerra a Huesca. Aldo resta gravemente ferito durante l’assalto al castello di Becha, presso il Carrascal du Mundo e muore il 7 aprile 1937 nell’ospedale di Apiés. Corrado dopo la militarizzazione delle milizie e lo scioglimento della colonna italiana, viene arruolato come volontario nelle brg internazionali. Alla fine del 1937 abbandona la zona di guerra, raggiungendo il padre a Montreuil sur Bois e riprendedo a lavorare come pittore sino all’inizio del 1938. Nel giugno dello stesso anno, dopo aver rifiutato di rendere formale dichiarazione di lealtà verso la Francia, cosa che lo avrebbe potuto costringere a prestare regolare servizio militare, viene espulso nel Belgio ed arriva a Bruxelles ospite di un militante anarchico.

Nel maggio del ’40 è arrestato dalla Polizia belga, accompagnato alla frontiera e consegnato alle autorità militari francesi. Rischia la fucilazione nella città di Abbeville perché considerato, assieme ad altri italiani, una spia. L’intervento di un ufficiale francese, dopo che 21 dei suoi compagni vengono passati per le armi, impedisce la sua esecuzione.

Avviato a Rouen e successivamente a Caen, nel giugno del 1940 viene condotto dall’esercito tedesco, nel frattempo sopraggiunto, di nuovo a Bruxelles e da lì instradato verso l’Italia. Destinato al confino politico di Ventotene, P., “già combattente anarchico nelle Milizie Rosse Spagnole” come recita una nota della Prefettura di Venezia del settembre 1943, è deportato al campo di concentramento di Renicci di Anghiari (AR). Nel secondo dopoguerra riprende l’attività politica e si stabilisce definitivamente con la famiglia in Belgio. Muore a Bruxelles il 17 dicembre 1981. (M. Coglitore)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Perissino Aldo; Corrado Perissino, «Umanità nova», 17 gen. 1982.

Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomenLa Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Antonio ed Elvira Flamia

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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