​MILO, Augusto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MILO, Augusto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Civitavecchia
Data di nascita
September 6 1889
Luogo di morte
Civitavecchia

Biografia / Storia

Nasce a Civitavecchia (RM) il 6 settembre 1889 da Giovanni e Vincenza Tassi. Con i fratelli Antonio, detto “Tiritizì” (Civitavecchia 5 settembre 1870 – 24 giugno 1926) e Raffaele (Civitavecchia 10 gennaio 1891 – 14 maggio 1943) aderisce giovanissimo al movimento libertario che a Civitavecchia ha una fortissima tradizione. Chiamato comunemente il “Torresello” è coniugato con Anna Tanci. Nel corso di una pesca di frodo con la dinamite, perde l’avambraccio destro e parte dell’altra mano. Viene assunto come fattorino al Cinematografo della Compagnia dei Lavoratori del Porto.

È membro del gruppo anarchico “Luigi Gentili”. La prima condanna per oltraggio è del 1905. Nel 1910 la dirigenza socialista della Compagnia è investita da una violenta polemica che mette sotto accusa la gestione amministrativa e finanziaria della cooperativa. La vicenda è ampiamente seguita da “L’Alleanza libertaria” con articoli a firma di un non identificato “Ribelle” che presumiamo possa essere lo stesso M. Nel 1914 si segnala per la sua azione a favore della neutralità italiana, scagliandosi spesso contro gli interventisti. Durante la Grande Guerra, è internato a Lagonegro. È in corrispondenza con Temistocle Monticelli, segretario del Comitato d’azione internazionalista anarchico, e partecipa alle riunioni del “Comitato di Azione Italiana”.

Nel 1918 si adopera a favore del compagno Menotti Salerni, condannato all’ergastolo per diserzione, raccogliendo denaro per la sua difesa. Corrispondente locale di “Umanità Nova” nel settembre del 1919 organizza il comizio di Virgilio S. Mazzoni per commemorare Aristide Ceccarelli. A novembre grida “Viva l’Anarchia” mentre una banda militare tiene un concerto nella piazza principale della città di fronte ad un vasto pubblico, e per questo viene arrestato e rimane in prigione per sei giorni. Il mese dopo è fermato e detenuto per 12 giorni per aver affermato durante un comizio “Bisogna fare come Bruno Filippi a Milano: ci vogliono le bombe”.

Nel febbraio 1921 è condannato a sei mesi per oltraggio alla “bandiera del locale reggimento di fanteria, per resistenza e tentativo di atto terroristico”. Nel dicembre del 1926 è destinato al confino per cinque anni. È inviato prima a Lampedusa, poi a Ustica e infine a Lipari dove è di nuovo condannato per aver proferito parole oltraggiose contro i suoi sorveglianti fascisti.

Nel gennaio del 1931 è prosciolto dal confino ma è subito rinviato a Ponza per scontare altri tre anni di confino. Nell’isola laziale rimane un anno e mezzo fino all’ottobre del 1932 quando, in occasione del decennale fascista, è graziato da Mussolini. Anche il fratello Raffaele, ardito del popolo, è condannato nel 1927 a quattro anni di confino scontati prima ad Ustica, poi a Lipari dove rimane fino al marzo del 1930 quando è graziato da Mussolini.

Nel 1927 è espulso dalla Compagnia del Porto. Sposato con Assunta Maffei, Raffaele muore durante il primo bombardamento alleato su Civitavecchia del 14 maggio 1943. M. nel secondo dopoguerra diventa una figura caratteristica della città, è rimasto leggendario il suo attaccamento al busto di Pietro Gori in Piazza del Mercato, erano guai per chi gli mancava di rispetto. Muore a Civitavecchia il 22 febbraio 1968. (E. Ciancarini)

Fonti

Fonti. Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: A. Milo, Le mie memorie, Civitavecchia, Tip. Traiano, [post 1945].

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giovanni e Vincenza Tassi

Bibliografia

2004

Bibliografica

Persona

Collezione

città