​MATTEUCCI, Florido

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MATTEUCCI, Florido

Date di esistenza

Luogo di nascita
Città di Castello
Data di nascita
March 12 1858

Biografia / Storia

Nasce a Città di Castello (PG) il 12 marzo 1858 da Andrea e Lucia Nocetti, studente, piccolo possidente. Aderisce all’Internazionale appena diciottenne mentre è studente a Pavia. Nell’estate 1876 collabora con il gionale «Patatrac!», diretto da Agostino Pistolesi (del quale diviene anche cognato, dato che i due anarchici tifernati si uniscono alle sorelle del loro compagno Muzio Marella: Coriolana e Clelia) con un articolo commemorativo di Barsanti, firmato con lo pseudonimo di Martello. Tornato a Città di Castello, in settembre fonda – insieme a Pistolesi – il locale circolo internazionalista. Inizialmente in contatto con la Sezione del Ceresio di Nabruzzi e Zanardelli, si orienta ben presto contro le tesi legalitarie da essi propugnate: nel febbraio 1877 partecipa, a Milano, ai lavori del II congresso della Federazione Alta Italia dell’Internazionale, sostenendo le ragioni della minoranza insurrezionalista. In aprile è tra gli organizzatori del tentativo di sollevazione popolare del Matese, guidato da Cafiero e Malatesta. Arrestato prima dell’inizio delle operazioni a Pontelandolfo (bn) assieme a Ceccarelli, Gagliardi e Fruggieri, viene rimesso in libertà in seguito ad amnistia nel gennaio dell’anno successivo. Dopo il IV congresso della Federazione italiana dell’Internazionale, tenutosi clandestinamente a Pisa nell’aprile 1878, fa parte della nuova Commissione di corrispondenza (con Covelli e Foglia), la cui sede è trasferita da Firenze a Genova. Arrestato in luglio per cospirazione – unitamente agli altri due membri dell’organismo dirigente ­– nel capoluogo ligure, è rimesso in libertà per essere ammonito e munito di foglio di via obbligatorio per la cittadina natia. Tornato a Città di Castello, fa perdere quasi immediatamente le sue tracce, per poi essere sorpreso, sotto false generalità, e arrestato a Perugia nell’ottobre successivo. Processato e condannato nel dicembre del 1878 per contravvenzione all’ammonizione e per “uso di passaporto altrui”, è scarcerato all’inizio del 1879. Rimasto fedele all’ortodossia insurrezionalista anche dopo la svolta legalitaria di Andrea Costa (la quale è invece accolta con favore da Pistolesi), nel novembre 1879 è tra gli imputati del processo di Firenze, il quale ­– pur concludendosi con un verdetto assolutorio generale – segna l’inizio della diaspora internazionalista. Dimesso dalle carceri di Firenze nel gennaio 1880, nel marzo dello stesso anno è assegnato a domicilio coatto per due anni a Pantelleria. Riuscito a sfuggire ai carabinieri che lo volevano arrestare per tradurlo a destinazione (e per ciò condannato in contumacia a due mesi di detenzione), raggiunge il cognato a Lugano (in attesa che, il mese successivo, arrivino le rispettive mogli), risiedendo, tra il 1880 e il 1885, anche a Chiasso, Ginevra, Cannes, Marsiglia, e Alessandria d’Egitto (dove ha la responsabilità della stamperia clandestina). Costretto a lasciare l’Egitto, si rifugia nuovamente in Francia stabilendosi a Nizza, Mentone e Marsiglia, con la moglie Coriolana e la prole. Espulso dalla Francia all’inizio del 1885 e quindi dalla Spagna, si stabilisce ancora una volta in Svizzera. Arrestato nel giugno 1885 mentre tenta di rientrare – come avvenuto altre volte ­– in Italia clandestinamente, sconta i due mesi di carcere comminategli in precedenza e, una volta liberato, emigra in Argentina. Stabilitosi con la famiglia a Buenos Aires, fonda e dirige il giornale «Il Progresso», impegnandosi nelle attività della massoneria (loggia “Fratelli d’Italia”) e collaborando, di tanto in tanto, con giornali operai italiani («La Scintilla», «La Rivendicazione»). Impiegato presso la Cassa internazionale mutua di pensioni, diviene capo ufficio e quindi agente commissionista d’affari, finiendo “cogli anni e per le necessità di vita, col ritirarsi del tutto dall’ambiente settario”, pur non dimenticandosi dell’antico ideale (nel 1924 è abbonato a «Pensiero e volontà» e due anni dopo invia una sottoscrizione a Malatesta). S’ignorano data e luogo di morte. (E. Francescangeli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Perugia, Questura, Radiati, ad nomen.
 
Bibliografia: P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969, ad indicem; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad vocem; U. Bistoni, Origini del movimento operaio nel Perugino, Perugia 1982; F. Bozzi, Storia del Partito Socialista in Umbria, Ellera Umbra 1996.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Andrea e Lucia Nocetti

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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