CREMONINI, Francesco

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CREMONINI, Francesco

Date di esistenza

Luogo di nascita
Imola
Data di nascita
March 29 1864
Luogo di morte
Imola

Biografia / Storia

Nasce a Imola (bo) il 29 marzo 1864 da Domenico e Antonia Pratella. Dopo gli studi elementari si dedica al mestiere del calzolaio e, assai precocemente, all’attività politica nel movimento anarchico cittadino. Chiamato comunemente “Gallina”, il 28 marzo 1882 viene condannato dalla Corte d’assise di Bologna a due anni e due giorni di carcere per ribellione alla forza pubblica. Si trasferisce in Francia dove lo troviamo membro, tra il 1889 e l’inizio del 1890, del Gruppo Comunista Anarchico Indipendente di Lingua Italiana a Parigi, insieme a Luigi Raffuzzi, Cesare Tassinari e Franco Piccinelli. Conosce E. Malatesta e altri personaggi di spicco del movimento internazionale. Torna a Imola nel febbraio del 1890; nel mese successivo si ricostituisce la locale Sezione Anarchica (della quale sono membri anche i suoi fratelli Ugo e Giuseppe): C. figura come primo referente del gruppo. Nel periodo dal 1890 al 1892 è tra i principali artefici (con Adamo Mancini, Ugo Lambertini, Antonio Castellari e altri), della lunga serie di giornali degli anarchici imolesi ripetutamente censurati e sequestrati. Figura nel gruppo redazionale de «La Plebaglia» e «La Rivendicazione», comparendo anche come gerente responsabile dei numeri unici «La Ciurmaglia», «I Ribelli» e «I Miserabili». Tale attività gli procura alcune conseguenze indesiderate: il 10 novembre 1890 è condannato dalla Corte d’assise di Bologna a 50 giorni di detenzione e una multa per aver invocato la rivoluzione sociale in un suo articolo pubblicato ne «La Ciurmaglia» del 13 luglio 1890. Il 22 febbraio 1891, su ordine dell’autorità giudiziaria di Forlì e Ravenna, la sua abitazione subisce una perquisizione e gli vengono sequestrati numerosi giornali e opuscoli. In ottobre C. è membro del Comitato delle Associazioni Popolari Imolesi, che raccoglie una sottoscrizione a favore dei processati per i fatti di Roma del 1° maggio 1891. Nel marzo dell’anno successivo è membro della Società Collettiva dei Calzolai Imolesi. Il 28 aprile 1892 è denunciato con altri 12 anarchici imolesi dall’autorità locale per associazione sovversiva. Il 10 luglio 1894 è denunciato dal sottoprefetto imolese come complice, insieme ad altri concittadini, di Paolo Lega che aveva pernottato a Imola qualche tempo prima del suo attentato a Crispi. Gli anarchici imolesi vengono scagionati, ma saranno comunque colpiti dalla legislazione speciale voluta dal Presidente del Consiglio: C. è arrestato il 19 luglio 1894 e il 18 dicembre successivo è proposto al domicilio coatto per un anno. Tuttavia gli viene concesso di scontare la pena a Imola ed è prosciolto con la condizionale il 14 marzo 1895; resta comunque vigilato speciale, anche a causa dei numerosi contatti che mantiene in Italia e all’estero. Nell’aprile del 1897 si reca in Grecia per combattere contro la dominazione turca nella spedizione guidata da Amilcare Cipriani: con altri “garibaldini” imolesi è inquadrato nella colonna “Bertet”, che viene impiegata nella battaglia di Zavenda. Fa ritorno a Imola il 6 giugno dove, tra il 19 e il 20 ottobre, incontra Cipriani di passaggio nella cittadina romagnola. Sempre assiduo nel suo lavoro, diventa capo calzolaio del manicomio di Imola ma la polizia, che lo credeva ormai innocuo, cambia idea quando, in novembre, il suo nome viene trovato in un elenco di anarchici posseduto da Malatesta. Nella primavera del 1898 è tra i firmatari, nel supplemento de «L’Agitazione», della nota dichiarazione di solidarietà in occasione del processo a Malatesta e altri anarchici. In seguito ai moti di Milano, il 14 maggio è tratto in arresto come misura preventiva dalle autorità locali. Il 29 agosto 1900 firma anche la protesta pubblicata da «L’Agitazione», in solidarietà con gli anarchici anconetani processati per associazione sediziosa. Ma col nuovo secolo C. matura una svolta fondamentale: il 20 aprile 1901 si iscrive al PSI. Nel dicembre successivo è tra gli ex anarchici fuoriusciti di recente (Antonio Castellari, Giuseppe Solaroli, il nuovo sindaco Ugo Monsignani ecc.) che contribuiscono in modo decisivo alla riconquista del Comune da parte della sinistra, dopo la sconfitta elettorale patita nel 1898 (l’unica del periodo 1889-1922). Il 27-28 aprile 1903 rappresenta la Sezione Calzolai Imolesi al congresso nazionale di categoria che si tiene a Bologna. Il 30 dicembre 1908 si reca a Messina insieme a un gruppo di pompieri e volontari imolesi per soccorrere la popolazione colpita dal terremoto: la squadra opera tra il 2 e il 10 gennaio 1909 soccorrendo e salvando diverse persone. Nel 1912 diventa capo magazziniere della Congregazione di Carità di Imola, ma la polizia continua a sorvegliarlo e a ritenerlo pericoloso. Infatti, anche a testimonianza della sopravvissuta vena libertaria, l’8 agosto gli vengono sequestrate tre copie di due pubblicazioni anarchiche stampate negli Stati Uniti: «Cronaca sovversiva» e «Balilla». Attivissimo all’interno del PSI, nell’aprile del 1914 si abbona comunque al settimanale anarchico «Volontà». In maggio prende parte al Congresso Socialista di Ancona in rappresentanza delle sezioni di Fontanelice, Mordano e Bettola tutte della provincia di Bologna. Il 2 agosto partecipa al Congresso Romagnolo organizzato da varie forze (repubblicani, socialisti, anarchici, organizzazioni economiche e sindacali) contro la repressione seguita alla Settimana rossa. La polizia lo vigila continuamente, indecisa se collocarlo fra gli anarchici o i socialisti. Si presenta alle elezioni comunali il 26 settembre 1920 (l’ultima tornata elettorale libera), venendo eletto con una preferenza in meno dell’on. Antonio Graziadei. Viene continuamente vigilato fino al 28 dicembre 1930, quando è radiato dallo schedario dei sovversivi a causa dell’età e dello stato di salute. Muore a Imola il 14 febbraio 1934. (T. Marabini - R. Zani)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Sezione Archivio di Stato - Imola, Gabinetto di Sottoprefettura.

Bibliografia: A. Mancini, Memorie di un anarchico, Imola 1914; Venticinque anni di statistica della popolazione (1901-1925), a cura di A. Tozzola, Imola 1926; La vita sociale e politica imolese dalla Cronaca Cerchiari 1884-1901, Bologna 2000.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Domenico e Antonia Pratella.

Bibliografia

2003

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Collezione

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