CONCORDIA, Germinale

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CONCORDIA, Germinale

Date di esistenza

Luogo di nascita
Mombaruzzo
Data di nascita
September 6 1913
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Mombaruzzo (At) il 6 settembre 1913 da Giuseppe e Tesbite Benente. Costretto dal padre a interrompere gli studi dopo la quinta elementare prosegue da autodidatta. È attratto dagli scritti di Marx e di Malatesta e intrattiene una corrispondenza con Benedetto Croce. Dopo l’8 settembre 1943 diventa, con la collaborazione di Armando Rossi Racagni, Piero Pesci, Arnaldo Castelli e altri, attivissimo organizzatore di formazioni partigiane. Le formazioni animate da C. (nome di battaglia “Michele”, altri nomi utilizzati da C.: “Germinal” e “piccolo Lenin”) operano all’inizio con un rapporto abbastanza labile e conflittuale con le formazioni vicine al PCI finendo poi per fondersi col gruppo anarchico animato da Mario Perelli e Antonio Pietropaolo. Insieme al socialista Corrado Bonfantini intesse segreti contatti con esponenti fascisti, tra questi il questore di Milano Alberto Bettini, desiderosi di prendere le distanze dai vertici della Repubblica sociale italiana. Scopo dei contatti stabiliti da C. è quello di favorire un’insurrezione a carattere socialista prima dell’arrivo degli Alleati, guadagnando così maggiore possibilità di manovra e anche, molto verosimilmente, quello di ottenere la liberazione di compagni detenuti e di infiltrare uomini nelle file dell’avversario in posti chiave. In effetti, numerosi prigionieri vengono liberati, in particolare, nell’ottobre 1944, quelli detenuti dalla famigerata banda Koch a Milano. C. partecipa all’esperienza della Lega dei Consigli Rivoluzionari che pubblica il giornale «Rivoluzione» (dic. 1944-feb. 1945), alla costituzione della Federazione comunista libertaria lombarda ed è tra i principali organizzatori delle brt Comuniste-Libertarie “E. Malatesta” e “Pietro Bruzzi” che operano a Milano, nell’Oltrepò Pavese e in altre località. Agli inizi di aprile 1945 viene arrestato e tradotto nel carcere di San Vittore e la sera del 24 aprile è tra gli organizzatori della rivolta dei detenuti. Dopo la Liberazione partecipa attivamente alla vita della Federazione comunista libertaria a Milano, è tra gli organizzatori del convegno interregionale Comunista Libertario Alta Italia (Milano, 23-25 giu. 1945), è presente al congresso di fondazione della FAI (Carrara, 15-19 set. 1945) e collabora con «Il Comunista Libertario». Intanto, in seno alla Federazione comunista libertaria lombarda, si va accentuando la frattura tra il gruppo dei comunisti libertari di C., Perelli e Pietropaolo e quello degli anarchici intransigenti di Mario Mantovani e Ugo Fedeli. Nel gennaio 1946 C. partecipa alla stesura delle “Tesi di Milano”, un documento politico apertamente riformista, che propone di trasformare il movimento libertario in un vero e proprio partito politico, capace di proporsi, anche attraverso la partecipazione alle competizioni elettorali, come terza forza tra la reazione e il “socialismo di Stato”. Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio 1946 si consuma la scissione definitiva. C., Perelli e Pietropaolo danno vita, assieme a Carlo Andreoni, alla Federazione libertaria italiana che vive però di vita effimera. Allontanatosi dall’anarchismo, C. fonda nel 1949 il Partito Comunista Nazionale Italiano, il quale, nel maggio del 1951, in sinergia con altre formazioni rivoluzionare (Ordine Nuovo, Controcorrente, Centro per una Nuova Sintesi Socialista, Alleanza degli uomini liberi ecc.), coordinati dallo scrittore Mario Mariani e da Bruno Rizzi, tenteranno di dare vita al Movimento di Unità Proletaria, che però, grazie all’aperto ostracismo del PCI, avrà vita breve. In questi anni, C. sarà il principale animatore della rivista «La Comune» e, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dell’ebdomadario «Tempi moderni». Negli anni successivi dà anche vita a una casa editrice, l’Italpress, che cercherà di dare voce e far da cassa di risonanza al dissenso in pieno rigoglio dietro la “cortina di ferro”. Molto vicino alle posizioni di Rizzi, la sua attività teorico-politica, sia pure funestata da varie traversie, perdurerà inalterata anche negli anni Sessanta e Settanta. Diversi anni dopo la fine dell’esperienza partigiana, C. scriverà una Relazione storica sulle “Brigate Bruzzi-Malatesta” (4 apr. 1975), che ne traccia un bilancio politico e operativo. Muore a Milano il 13 novembre 1980. (M. De Agostini – P. Sensini)
 

Fonti

Fonti: G. Concordia, Saggio relazione storica sulle brigate Bruzzi-Malatesta, fondo Cavalli, Fondazione A. Kuliscioff; L’ora libertaria, Roma 1946.
Bibliografia: P. Zocchi, Cione e la sua morte civile […], Milano, 1945; E. Cione, Storia della Repubblica Sociale Italiana, Roma 1950; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963; M. De Agostini, Il Movimento Anarchico milanese nella resistenza e nell’immediato dopoguerra, Tesi di laurea Univ. di Milano, aa. 1979/80; L. Cavalli, C. Strada, Nel nome di Matteotti: materiali per una storia delle Brigate Matteotti in Lombardia, 1943-45, Milano, 1982; M. Lampronti, L’altra Resistenza, l’altra opposizione (comunisti dissidenti dal 1943 al 1951), Poggibonsi 1984; M. De Agostini, Gli Anarchici milanesi nella lotta di Liberazione, «Lettera ai Compagni», Roma, lug.-ago. 1985; D. Taddei, Partigiani a Milano, «Bollettino dell’Archivio G. Pinelli», Milano, n. 5, 1995; Gli Anarchici nella Resistenza, video a cura del Centro Studi Libertari G. Pinelli, 1995; La Resistenza sconosciuta. Gli anarchici e la lotta contro il fascismo. I giornali anarchici clandestini 1943-45, Milano 1995; C. Bermani, Il rosso libero”. Corrado Bonfantini organizzatore delle Brigate “Matteotti”, Milano 1995; A. Petacco, Il comunista in camicia nera. Nicola Bombaccitra Lenin e Mussolini, Milano 1996; P. Sensini, Oltre il marxismol’anarchismo e il liberalismoIl percorso scientifico e rivoluzionario di Bruno Rizzi, «Rivista storica dell’anarchismo», lug.-dic. 2001; B. Rizzi, La Burocratizzazione del Mondo, a cura di P. Sensini, Paderno Dugnano 2002. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Tesbite Benente

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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